Cosenza, Atp. Assalone (Cgil): “I funzionari non pensino di avere in mano un potere assoluto”

Il responsabile dell’Ufficio scolastico regionale Dott. Bouché ha dichiarato che l’avvio dell’anno scolastico nella nostra regione è stato, sul piano generale, abbastanza regolare. Sarà anche vero per il resto della regione, ma la scuola della nostra provincia di Cosenza è in forte ritardo rispetto al completamento delle operazioni che avrebbero dovuto garantire un avvio di anno scolastico sufficientemente regolare.

Il vezzo è temporeggiare, la qual cosa per le scuole, per i suoi operatori e per gli studenti, vuol dire creare disomogeneità e tantissime richieste pressanti di DS, docenti ed Ata, spesso giacenti sui tavoli di qualche funzionario e ancora inevase.
Né si può dare la responsabilità di questi ritardi alla mancanza di personale, che pure oggettivamente esiste. A volte si tratta di ritardi che non sono fisiologici, ma dettati da strategie di aggiustamenti che non hanno motivo di esistere.

È il caso dei 26 DSGA che devono coprire le scuole che sono state affidate a reggenze.
Mentre i DS che hanno richiesto la reggenza sono stati soddisfatti a fine agosto, per le reggenze dei DSGA appare incomprensibile questo ritardo: ci sono ignoti i motivi che a tutt’oggi stanno ostacolando questi incarichi. Fatto sta che stiamo parlando di figure apicali all’interno delle scuole senza le quali le scuole collassano perché la parte amministrativa è fondamentale quanto quella educativa.

A questo si aggiunge il personale precario Ata che, nonostante la pubblicazione delle disponibilità dei posti, non è stato ancora convocato per gli incarichi annuali. Gravi disagi per i 140 che attendono nomina (dietro i quali ci sono altrettante famiglie spesso monoreddito che aspettano questi incarichi per fronteggiare le loro spese economiche quotidiane) pesanti disservizi per le scuole che hanno, in alcuni casi, anche difficoltà ad aprire i plessi.

Accanto a ciò vi sono docenti che pur avendo richiesto l’ottimizzazione della cattedra, procedura prevista dalla norma, sono ancora lì ad aspettare una definizione della cattedra che sarebbe già dovuta avvenire prima dell’inizio delle attività didattiche. Mentre alcuni sono stati soddisfatti, per altri le ore passano lente nonostante le reiterate sollecitazioni. Abbiamo l’impressione che alcuni funzionari dell’ATP svolgano la loro mansione operando scelte discutibili che si riversano in modo negativo sulle stesse politiche scolastiche. È come se la gestione della cosa pubblica potesse non avere interlocutori.

È il caso dei 36 posti Ata che l’USR, di intesa con le OO.SS regionali, ha destinato all’ATP di Cosenza, per affrontare le emergenze delle scuole cosentine, con l’impegno di assegnare più posti agli assistenti amministrativi, sempre di più bistrattati dalle norme. Ad oggi non si conoscono i criteri che i funzionari hanno adottato e se questi criteri rispondano effettivamente alle carenze manifestate dalle scuole.
Così come non si conoscono i criteri di scelta dei componenti la commissione per la valutazione dei titoli artistici dei docenti di strumento musicale già da qualche giorno operante presso l’ATP.
I funzionari dell’ATP che gestiscono queste pratiche non possono pensare di avere in mano un potere assoluto.

È bene ricordare che una amministrazione pubblica che rappresenta lo Stato fa della trasparenza l’atto fondativo del suo operato.
Oppure, non vorremmo che qualche benpensante funzionario pensasse di usare due pesi e due misure nei confronti delle organizzazioni sindacali a seconda del colore della tessera sindacale, infrangendo quella regola delle pari relazioni sindacali, o addirittura pensasse di delegittimare alcuni e rafforzarne altri.

Pino Assalone – segretario provinciale FLC- CGIL