Cosenza, caos incendi: la politica è davvero allo sbando (di Matteo Olivieri)

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Dura replica dell’economista Matteo Olivieri alle affermazioni del Presidente della Giunta Regionale Mario Oliverio, che lo chiama in causa parlando di “informazioni artatamente distorte”. Lui risponde: “Cita solo ciò che gli conviene”.

di Matteo Olivieri

Matteo Olivieri: «Assistiamo a fenomeni inusuali, come incendi di vasta scala anche in zone catalogate a “rischio trascurabile” nella Carta del Rischio Potenziale di Incendio Boschivo della Regione Calabria».

“Apprendo dalla stampa che il Governatore Oliverio ha definito «distorte disinformazioni, alimentate in questi giorni da alcuni fogli divulgativi online» le mie osservazioni relative ai bandi per la Misura 8 del PSR Calabria 2014/2020, inerenti gli “Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”, annualità 2017″. Come si ricorderà, nell’articolo «Incendi boschivi: I bandi della Regione Calabria creano una situazione di azzardo morale» segnalavo la possibilità che i criteri scelti per la valutazione dei progetti da finanziare, possono rischiare di creare situazioni di azzardo morale nei proprietari dei terreni (pubblici e privati), i quali potrebbero avere un incentivo ad appiccare quei roghi che i Vigili del Fuoco stanno tentando a più riprese di spegnere.

Nella nota stampa, il Governatore Oliverio afferma tra le altre cose che «per come è agevole consultare il relativo bando sul portale istituzionale www.calabriapsr.it, ciascun intervento messo a bando in ambito alla detta Misura 8, la cui scadenza è fissata al 18 Settembre pv, non potrà sostenere investimenti progettati in aree percorse dal fuoco in ossequio alla normativa vigente, legge quadro dello Stato italiano n. 353/2000». E ancora: «Detto divieto, tra l’altro esaustivamente specificato tra requisiti previsti per partecipare al bando, sarà sfuggito artatamente a coloro i quali hanno voluto creare disinformazione e non già agli attenti e qualificati operatori progettisti che operano nel settore forestale.»

Il contestato bando “Misura 8” del PSR Calabria 2014/20 è stato prorogato per consentire “la più ampia partecipazione” degli operatori. La nuova scadenza è fissata al 18 settembre.

Sono stupito e amareggiato dal fatto che il più alto rappresentante della politica regionale di questa nostra Calabria, nel rispondere alle obiezioni oggettive da me mosse nell’articolo, invece di avviare una seria indagine interna per verificare la sussistenza delle accuse rivolte al contestato bando della Misura 8 del PSR Calabria 2014/20, non trovi di meglio che parlare di “notizie artatamente distorte” non si sa bene poi per quale motivo. E, per dare credibilità alle sue affermazioni, cita l’art.10 della legge 353/2000. Ma lo cita solo in parte, evidentemente prendendo ciò che più gli conviene (data la situazione), nel tentativo alquanto evidente di salvare la faccia rispetto ad una situazione divenuta politicamente molto pesante.

Ed è strano che proprio chi accusa gli altri di diffondere informazione “artatamente distorta” fornisca poi spiegazioni incomplete del quadro normativo in materia di incendi. Infatti, lo stesso articolo 10 prevede delle deroghe, quando afferma che «è comunque consentita la costruzione di opere pubbliche necessarie alla salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente», e ancora «salvo specifica autorizzazione concessa dal Ministro dell’ambiente, per le aree naturali protette statali, o dalla regione competente, negli altri casi, per documentate situazioni di dissesto idrogeologico e nelle situazioni in cui sia urgente un intervento per la tutela di particolari valori ambientali e paesaggistici».

La legge 353/2000 prevede deroghe al divieto di non costruire nelle aree percorse da fuoco, dinanzi a fondati motivi di «salvaguardia della pubblica incolumità e dell’ambiente».

Perché dunque non dare l’informazione in maniera completa e corretta? Forse che non si conosce a fondo la normativa in materia? O forse perché non si vuole ammettere pubblicamente l’inesistenza di una vera politica di prevenzione degli incendi boschivi, soprattutto per quanto riguarda le aree naturali protette che vanno tutelate in via preminente (come parchi nazionali e Siti di Importanza Comunitaria/Zone di Protezione Speciale)? Le deroghe di legge hanno senso finché si pongono come obiettivo superiore la tutela dell’incolumità dell’ambiente, della sua biodiversità e della salute pubblica, ed è quindi giusto che ci siano. Ma la legge presume l’esistenza di legislatori perfetti, che desiderano applicare leggi giuste e promuovere così la crescita della democrazia e del bene comune.

Qualora però ciò non dovesse accadere, ci troveremmo di fronte a situazioni paradossali ed immorali, dove il ripristino dei luoghi diventa il vero interesse preminente, mentre la tutela dell’ambiente e l’incolumità delle persone diventa invece la classica foglia di fico per crearsi alibi che giustifichino il proprio operato. Questa accusa fu la stessa che Svetonio mosse a Nerone durante il famoso incendio di Roma del 64 d.C., quando – con la scusa di abbellire la città – l’imperatore fece incendiare tutto senza preoccuparsi dell’incolumità delle persone.

Il riferimento alla «legge quadro dello Stato italiano n. 353/2000», poi, solleva numerosi interrogativi. Per esempio, solo pochi giorni fa, il consigliere regionale Domenico Bevacqua ha affermato che «È da 17 anni che la Calabria manca di recepire la legislazione nazionale sugli incendi: si tratta di un vuoto legislativo che intendo colmare, depositando lunedì mattina (oggi 28.08.2017, ndr) un’apposita proposta finalizzata ad attuare anche nella nostra regione la Legge 353 del 2000 (Legge quadro in materia di incendi boschivi)». 

Dunque, che si mettano d’accordo tra di loro: o la legge quadro dello Stato italiano n. 353/2000 è già in vigore in Calabria (come sembra sostenere il Governatore Oliverio), oppure la legge non è stata ancora recepita (come invece sostiene il consigliere Bevacqua) e quindi le argomentazioni del Governatore crollano, aprendo la strada – ancora una volta – alle mie preoccupazioni. Infatti, se le argomentazioni del consigliere Bevacqua fossero vere, allora vorrebbe dire che la Regione Calabria non si è ancora dotata che di un catasto degli incendi boschivi, e quindi i Comuni calabresi sono sprovvisti di quegli strumenti normativi che li mettano in grado di censire i terreni bruciati, in vista delle scadenze del bando PSR.

Questo vuol dire, che nel momento in cui il bando andrà in scadenza (18 settembre), i Comuni potrebbero non essere in grado di disporre di quelle informazioni aggiornate circa l’esistenza «di soprassuoli percorsi dal fuoco», e ciò aprirebbe un’altra porta alla possibilità che tutti i terreni siano considerati – di fatto – eleggibili per i finanziamenti del bando, anche quelli interessati dagli incendi di questa estate. Sarebbe un gravissimo aggiramento delle leggi!

La mia impressione è che la politica regionale calabrese sia in una situazione di sbando totale, dove chi è chiamato a rappresentarci (e a legiferare!) non è realmente a conoscenza del quadro normativo esistente. Pertanto, proprio al fine di «ripristinare l’ordine di informazione e la correttezza istituzionale che da sempre ha contraddistinto il corso di questa Giunta» sollecito il Governatore Oliverio a rispondere esaurientemente sul punto e senza tergiversare. 

E, se il Governatore non è nelle condizioni di smentire le mie documentate affermazioni, allora ritiri SUBITO il bando, nel superiore interesse della Calabria e dei calabresi! Per tutti questi motivi, chiedo formalmente che il bando relativo alla Misura 8 del PSR, la cui scadenza è stata prorogata al prossimo 18 settembre, non venga solo sospeso, ma venga del tutto ritirato!”.