Cosenza, caso Amaco. Qui comandano sempre i soliti noti: il cerchio magico e il sindacalista senza vergogna

Nonostante il sindaco Nicola Adamo travestito da Franz Caruso abbia provveduto a sostituire Posteraro e Ferraro con Mastrolorenzo e Lavalle nell’azienda dell’Amaco la musica è sempre la stessa. Bus sporchi ed obsoleti, corse soppresse, contributi non versati, stipendi percepiti in ritardo e tutto questo accade poiché Mastrolorenzo non ha gli attributi e le competenze in materia di trasporti per indicare le linee guida ed al tal proposito è costretto a sottostare alle disposizioni che gli vengono disposte dal famoso cerchio magico tanto fedele a Posteraro, celeberrimo “bancomat” di Robertino Occhiuto.

Il fratello dell’ex assessore dei trasporti della giunta Occhiuto (L. Spataro), il fratello dell’ex consigliere vicino ad Occhiuto (P. Gervasi), la first lady (E. Meliadò), il famigerato genio (F. Schiumerini) e il ruffiano (L.  Morrone) dell’ingegnere Ernesto Ferraro (nipote dei boss Di Puppo), sono proprio loro che indicano a Mastrolorenzo quello che deve o non deve fare.

L’ultima figura barbina è il mancato rinnovo del contratto ai due conducenti (Roberto Marino Roberto e Roberto Spina) in servizio in Amaco da oltre 4 anni. I due fanno parte di una graduatoria di 55 dipendenti che è stata assorbita per ben 53 unità. Per Marino e Spina i “rinnovi” si sono susseguiti grazie ai nostri esperti funzionari e a pseudo sindacalisti che di volta in volta suggerivano escamotage solo al fine di non stabilizzare i due, senza pensare al futuro di due famiglie. I due sono iscritti alla Fit Cisl, ma i loro rappresentanti invece di cercare in questi anni soluzioni per la loro stabilizzazione, si sono visti i cazzi loro, chiedendo e contrattando privilegi e sistemazioni. Ma la cosa più vergognosa è il comportamento del rappresentante sindacale Spataro dell’Ugl, in quanto propone la decurtazione del contratto integrativo dei dipendenti a favore dei due colleghi, evitando così il costo dei due alle casse aziendali, in sostanza i dipendenti devono pagare i due dipendenti, siamo all’assurdo!

Qualche giorno dopo Spataro propone di rinunciare a un caffè al giorno per salvare i due colleghi, veramente penoso, tanto che sui social lo avrebbero deriso commentando “Mai sentita una proposta così cretina…”, ma lui non contento avrebbe ribadito: “Questa è una proposta italiana, per attivarla ci vo a pila”. Sostanzialmente, ci sorge il dubbio che non sia un problema tecnico-giuridico, bensì un problema economico, e allora chiediamo al signore Spataro come mai non ha proposto una decurtazione di quei 120.000 euro che il Posteraro ha elargito durante la pandemia al famoso cerchio magico di cui fa parte? Oppure, perché non ha invitato quel lavoratore che si è detto disposto ad andare in quiescenza qualche mese prima per far posto ai due colleghi, visto che lui doveva andare in pensione a marzo 2023, nonostante abbia raggiunto i requisiti? Si sarebbe comportato da vero sindacalista, cosa che non è. Perché continua ad andare in giro sostenendo che per andare in pensione ci vo ra pila? Prenderebbe una buonuscita extra per tutti i danni procurati in azienda? Il signor Spataro e suo fratello si dovrebbero vergognare per tutti i danni creati all’azienda Amaco altro che chiacchiere…

Lettera firmata