Cosenza città verde? Si metta in sicurezza il territorio e si blocchino le colate di cemento

CITTÀ VERDE? SI PARTA DALLA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO E DALLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALISTICO. BLOCCHIAMO LE NUOVE COLATE DI CEMENTO

Nell’ultimo periodo si parla tanto di città eco-sostenibile e di riconversione ecologica. Nonostante questo, per le istituzioni locali e regionali, ci pare che continuare a cementificare, senza criterio alcuno, sia la vera priorità. Per noi la priorità, invece, resta e deve essere necessariamente la messa in sicurezza dei territori. La città di Cosenza, nello specifico la sua parte antica, presenta, come rilevato dalla mappa del PAI, un rischio r3 ed r4. Sono ormai anni che ci battiamo per la messa in sicurezza del Centro Storico di Cosenza, moltissimi sono gli edifici a rischio crollo, mentre le frane nei periodi di pioggia sono all’ordine del giorno.

A oggi, una delle zone più colpite dal dissesto idrogeologico risulta essere quella di Portapiana. Degli interventi sono stati fatti, come si evince dalle determinazioni dirigenziali del Comune di Cosenza. Ad esempio, sono stati spesi 33,8929 euro per la messa in sicurezza del muro di contenimento sulla SP241 Via Portapiana (Registro Generale n.2502/2017) e inoltre sono stati spesi 1324 euro su Corso Vittorio Emanuele II (Registro Generale n.3358/2019) per la rimozione di alcuni massi caduti sull’asfalto.

A oggi, mentre gli abitanti di Rione Portapiana continuano a rimanere isolati, questo risulta essere l’unico intervento di pseudo messa in sicurezza. Dal giorno della frana, il 16 dicembre 2019, poco è cambiato e la situazione resta pericolosissima, la strada è ancora interdetta al traffico e anche al passaggio pedonale, con tutti i relativi disagi per le famiglie residenti nella zona. Persino l’Amaco ha accorciato il suo percorso, dimezzando di fatto i servizi che riguardano il trasporto pubblico. Attualmente la situazione risulta essere ancora pericolosa. Alcuni massi sono rimasti in bilico in un terreno privato sottostante e ciò rischierebbe di danneggiare diverse abitazioni. Inoltre, la parete costruita con pietrame a secco potrebbe dare origine a nuovi cedimenti.

Come se non bastasse, con la riapertura delle scuole, a settembre, potrebbe generarsi il caos, in quanto questo tratto di strada veniva utilizzato per raggiungere il Liceo Classico Bernardino Telesio. La zona è sottoposta a vincolo paesaggistico dalla Soprintendenza e pare che, addirittura, l’ente sia stato informato del pericolo di caduta massi già dal 1996. Stando al riepilogo inserito nel Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo (ReNDIS) del 11/11/2016, per gli interventi di mitigazione del rischio frana nel Centro Storico e nelle aree contermini, erano stati stanziati 7.000.000 di euro. Dallo studio di fattibilità dei tecnici Olga Saracco e Sergio Leonetti, si evince che le zone interessate sono per lo più zone esterne al cuore del Centro Storico: Donnici, Via Romualdo Montagna e Colle Mussano. Solo via Petrarca, sita nel Centro Storico, veniva interessata da questo stanziamento.

Chiediamo, dunque, al Comune di Cosenza, che vengano sbloccati questi fondi che ad oggi risultano essere fermi. Pare infatti che il motivo del blocco risieda nel fatto che l’anticorruzione abbia individuato delle problematiche per quanto riguarda la ditta appaltatrice, e inoltre, a oggi, risulta che l’Ente ha rescisso il contratto con la società che aveva fornito la piattaforma telematica per l’espletamento delle procedure di gara e, pertanto, non è più possibile procedere all’espletamento della stessa. Pertanto sollecitiamo il Comune di Cosenza a richiedere un nuovo CIG e riprendere le procedure prima della fine dell’anno. Inoltre, avvieremo a breve una raccolta firme per richiedere fondi e interventi celeri e risolutivi secondo gli Assi 5 e 6, e le linee d’azione 5.1.1, 5.1.4, 6.6.1 del POR Calabria 2014 – 2020 sulle zone interessate dal rischio frana, in particolare : Corso Vittorio Emanuele II, Via Paradiso e SP241 Via Portapiana.

Pretendiamo, quindi, che il Comune si impegni e proceda per programmare interventi di messa in sicurezza, integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione e gestione dell’emergenza e interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale secondo le linee d’azione indicate sopra. Si parla tanto di “città verde”, a tal proposito, al fine di valorizzare le aree di attrazione naturale e, quindi, pretendiamo che il Comune di Cosenza si attenga alla variabile del PRG del settembre 1994 nella quale si legge: «determinante per la ricomposizione formale del Centro Storico risulta la destinazione a parco di gran parte del versante nord – ovest del colle Pancrazio, nel quadrante est, il grande insieme a verde dal Crati sale ai colli Triglio e Gramazio e si estende fino a comprendere al suo interno anche il cimitero cittadino».

Pretendiamo, quindi, che il Comune si impegni e proceda per programmare interventi di messa in sicurezza, integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione e gestione dell’emergenza e interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale secondo le linee d’azione indicate sopra. Si parla tanto di “città verde”, a tal proposito, al fine di valorizzare le aree di attrazione naturale e, quindi, pretendiamo che il Comune di Cosenza si attenga alla variabile del PRG del settembre 1994 nella quale si legge: «determinante per la ricomposizione formale del Centro Storico risulta la destinazione a parco di gran parte del versante nord – ovest del colle Pancrazio, nel quadrante est, il grande insieme a verde dal Crati sale ai colli Triglio e Gramazio e si estende fino a comprendere al suo interno anche il cimitero cittadino».

Pretendiamo, altresì, che venga eliminato quel colpo di spugna che ha trasformato Colle Triglio da zona A, dove è impedita ogni nuova edificazione, in zona c3, ovvero zona edificabile. Pretendiamo che si arresti il processo di speculazione edilizia che vedrà presto sorgere su Colle Triglio una miriade di villette a schiera e che Colle Triglio diventi un area di attrazione naturale realizzando, attraverso le linee di azione 6.6.1 dell’Asse 6 del POR Calabria 2014 – 2020, una serie di interventi volti alla riqualificazione ambientale, alla realizzazione della sentieristica e al recupero delle strutture non utilizzate.
Interventi di valorizzazione del patrimonio naturalistico, di messa in sicurezza del territorio, di mitigazione del rischio idrogeologico e, di conseguenza, di salvaguardia della vita delle persone, devono essere prioritari. Le linee di azione e le fonti dei fondi sono state già ampiamente indicate. Pretendiamo, a tal proposito, anche maggiore trasparenza da parte della Regione Calabria. Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico sappiamo, dalla Delibera della Corte dei Conti n. 17/2019/G, che nel biennio 2016-2018 erano stati stanziati 9.205.840,00 euro per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico nella Regione Calabria. A oggi, in un territorio come il nostro, continuamente colpito da calamità naturali, non sappiamo se questi fondi sono stati spesi e in quale modo. Anche su questo pretendiamo, al più presto, delle risposte.

Comitato Piazza Piccola
Fridays for Future Cosenza