Egregio Direttore,
Il comitato dei lavoratori della Clinica Santa Lucia, di Cosenza, dichiara ufficialmente l’inizio dello stato di crisi per il pericolo della perdita dei Posti di Lavoro a causa dell’INERZIA, DELLA MIOPIA NONCHÉ INCAPACITÀ della Regione Calabria.
Due anni di soprusi e diritti negati ai cittadini e a noi lavoratori
Alleghiamo un documento che Vi preghiamo di condividere sulle vostre testate giornalistiche.
Un caro Saluto
Dott Mario Cipolla ( direttore amministrativo)
LETTERA APERTA AL PRESIDENTE OCCHIUTO DUE ANNI DI SOPRUSI E DIRITTI NEGATI
Signor Presidente, siamo tutti dipendenti della Santa Lucia, Casa di cura oculistica in Cosenza.
Lavoriamo da anni in questa struttura e possiamo testimoniare come operi in totale trasparenza non solo nel rispetto dei pazienti ma anche dei diritti dei lavoratori, sotto tutti i profili.
– Da febbraio 2020 aspettiamo che la Regione Calabria si determini – come è suo dovere – sul rinnovo dell’accreditamento che compete alla S. Lucia, o, nelle more, sulla proroga di quello di cui è titolare sin dal 1995.
– La S. Lucia ha superato tutte le verifiche ed i controlli e le ispezioni in ordine al possesso ed alla permanenza dei requisiti; ha ottenuto il verbale positivo del cosiddetto “organismo tecnicamente accreditante” che è stato recepito in delibera dell’ASP di Cosenza in data 13.1.20 con il n. 82 e trasmessa ai competenti uffici regionali in data 15.1.20.
– La Regione Calabria – rispettando la prescrizione emanata dalla medesima Regione – avrebbe dovuto completare l’iter e definirlo con un provvedimento di accreditamento entro il 31.3.2020.- Ciò non è avvenuto ma quello che è incredibile, ingiusto ed inaccettabile è che, a causa di questa omissione regionale da quel momento l’attività della Casa di cura è stata sospesa per la mancanza dell’accreditamento.
– Abbiamo pensato che fosse un problema burocratico di pochi giorni ma così non è stato.- Abbiamo rivolto appelli diretti ai dirigenti che si sono succeduti: Biamonte, Palumbo, Longo, Bevere, Cotticelli ed altri. Tutti – proprio tutti – ci hanno sempre detto che la S. Lucia non aveva alcun problema e che la questione doveva ritenersi risolta.
– Nessuno ha mai – proprio mai – sollevato alcun problema o segnalato alcuna criticità sotto nessun profilo.- Eppure, a distanza di due anni siamo ancora qui a chiedere come mai non abbiamo ancora il provvedimento di accreditamento. Una situazione precaria incredibile che dura da due anni e ci ha messo in stato di ansietà per il nostro futuro, oltre a costringere migliaia di pazienti calabresi, che costantemente si rivolgevano alla S. Lucia, ad andare a curarsi fuori regione.
– La Società S. Lucia per due anni si è fatta carico del problema assicurando il rispetto dei nostri diritti pur senza poter svolgere alcuna attività. Ora siamo al capolinea.- E’ questione di ore. Se chiude la S. Lucia noi perdiamo il lavoro e le nostre famiglie la fonte della loro dignitosa sopravvivenza. – Signor Presidente, Lei ha più volte dichiarato che questioni come questa sarebbero state risolte con immediatezza dal suo governo.- Ora Lei è anche Commissario alla Sanità e noi Le chiediamo di intervenire presso gli uffici competenti, presso i dirigenti da Lei nominati per definire subito la procedura e consentirci di lavorare.- Lei ha sempre detto che il lavoro è la priorità da assicurare nella nostra terra. Lavoro onesto, pulito, trasparente. Noi eravamo in questa situazione e non vorremmo perderla.- Dipende tutto da Lei, signor Presidente. Noi non ce la facciamo più siamo pronti a forme di protesta estrema, ma confidiamo che un Suo intervento diretto ci metta in condizioni di credere ancora che le Istituzioni sono vicine ai cittadini per bene.
– Cosenza 15.01.2022