Cosenza, coronavirus. Nuovo ricoverato: è stato ospite di Villa Torano. Ma i contagi sono azzerati

COSENZA. C’è un nuovo paziente ricoverato per coronavirus nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza. Si tratta di un uomo di ottant’anni, precedentemente ospite della Rsa “Villa Torano” ma che si trovava in isolamento domiciliare da qualche settimana. Le sue condizioni di salute sono però peggiorate ed è stato necessario il ricovero in ospedale. La notizia è stata diffusa nel corso di una conferenza stampa convocata dall’Asp di Cosenza proprio per spiegare la metodologia utilizzata per azzerare i contagi. Proprio due giorni fa era stato dimesso l’ultimo paziente e l’Annunziata era rimasto senza ricoverati per Covid-19.

A Villa Torano, e’ stato riferito, e’ stato adottato un sistema di gestione che ha previsto la permanenza dei degenti nella struttura, suddividendo la stessa in tre compartimenti stagni: reparto Covid 19 positivi, reparto Covid 19 negativi e reparto “Grigio”, dove sono stati collocati i pazienti che nonostante il tampone fosse negativo erano venuti in contatto con persone positive.

“Ad oggi possiamo definire un quadro complessivo di contenimento dell’epidemia a tal punto che i focolai piu’ importanti sono azzerati, quindi per noi un ottimo risultato”, ha detto Mario Marino, direttore del dipartimento prevenzione dell’Asp e responsabile della task force per l’emergenza coronavirus. “Certo – ha aggiunto – e’ solo la base di partenza per implementare l’attivita’ di screening. Adesso che arriva l’estate e aumenteranno gli spostamenti tra le regioni dobbiamo stare ancora piu’ attenti e per questo abbiamo fatto una pianificazione di interventi che partira’ a breve e prevede un monitoraggio costante di chi arriva, ma senza scalfire lo spirito di chi arriva, cioe’ visitare e godere delle bellezze della nostra regione. L’obiettivo e’ intervenire precocemente nell’individuazione di eventuali criticita’”.

Il “Modello Torano” agisce esattamente al contrario del modello ospedalo-centrico che prevede lo spostamento dei degenti delle Rsa negli ospedali pubblici. “Questo sistema – ha spiegato il dottor Sisto Milito – ci ha consentito di contenere la diffusione del virus, perche’ nessun operatore sanitario esterno alla struttura e’ venuto in contatto con i pazienti positivi”.