Cosenza: demolizioni nel centro storico e ponte di Calatrava nel mirino di carabinieri e Soprintendenza

La Soprintendenza di Cosenza

C’è fermento nella sede cosentina della Soprintendenza a piazza Valdesi, eppure siamo in pieno agosto e si dovrebbe respirare aria di ferie e invece no. L’attenzione del ministero dei Beni culturali è molto alta a Cosenza per le “prodezze” di Occhiuto e per le numerose proteste che stanno arrivando a Franceschini: veri e propri appelli per salvare il centro storico.

Il ministero sta per mettere nero su bianco al blocco delle nuove demolizioni che erano state ordinate da Occhiuto e nello stesso tempo circola con sempre maggiore insistenza l’indiscrezione secondo la quale i carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali stiano conducendo un’inchiesta sulle vecchie demolizioni, quelle che hanno sventrato molti palazzi tra via Bombini, Santa Lucia e via Gaeta. Demolizioni di siti con interesse culturale applicate senza alcun tipo di autorizzazione. Un pastrocchio grottesco e tragicomico.

Come se non bastasse, nella lente di ingrandimento della Soprintendenza e dei carabinieri del Nucleo Tutela Beni Culturali c’è anche l’autorizzazione paesaggistica del ponte di Calatrava. Pare che il Comune di Cosenza non l’abbia mai richiesta e quindi mai ottenuta. Siamo davanti ad un caso molto singolare, che potrebbe anche portare al blocco dei lavori.

Alla Soprintendenza, dopo le vicende giudiziarie crotonesi del numero uno Mario Pagano (rinviato a giudizio per le questioni relative a Punta Scifo di Crotone), nessuno ha voglia di scherzare col fuoco o assecondare le manie di grandezza di Occhiuto e dall’atteggiamento dei carabinieri capiremo se veramente c’è la volontà di mettere un freno al dilagare senza legge dell’Occhiuto pensiero.