Cosenza. Fem.In.: “La lotta paga: l’Asp assume 2 ginecologhe e acquista 4 ecografi per i consultori”

«I consultori sono sempre stati al centro della nostra attenzione e purtroppo, in questi due anni di attività sul territorio, abbiamo dovuto constatare che la maggior parte dei presidi sono privi di figure professionali fondamentali e di apparecchiature adeguate: praticamente quattro mura vuote». Lo scrivono sulla loro pagina Facebook le militanti del collettivo femminista Fem.In..

«Abbiamo cominciato quindi una battaglia fatta di pressing sulle istituzioni – continuano – e di interlocuzioni con i commissari che si sono succeduti e di mobilitazioni per il diritto alla salute. Nell’ultimo mese, insieme alle compagne della “Biblioteca delle donne brutie”, abbiamo fatto sentire la nostra voce per la riapertura del Consultorio di Celico, dove la sopravvivenza del presidio è diventata occasione per la cittadinanza di organizzare iniziative pubbliche».

In questi giorni l’Asp – dichiara il collettivo – ci ha finalmente comunicato che è stato compiuto un piccolo passo verso le nostre richieste: sono state assunte 2 ginecologhe, di cui una sarà assegnata al distretto Esaro-Pollino e l’altra a Cosenza-Savuto e acquistati 4 ecografi, di cui due portatili. È ovvio che la strada da percorrere è ancora molta, specialmente per quel che riguarda l’assistenza psicologica e sociale all’interno dei consultori, ma anche sul fronte delle ore in cui le varie figure professionali potranno essere impiegate per soddisfare il fabbisogno di ogni territorio. Quel che è certo è che a breve, il consultorio di Celico avrà di nuovo il servizio di assistenza ginecologica con la possibilità di effettuare ecografie e così sarà anche per i consultori di San Marco Argentano, di San Sosti, di San Lorenzo del Vallo e di altri paesi che ad oggi ne sono sprovvisti».

«Questo risultato – conclude la nota – è stato possibile soltanto grazie alla capacità dei cittadini e delle cittadine di mobilitarsi per pretendere servizi sanitari adeguati, specialmente nei territori più periferici e isolati. Continueremo a vigilare, a premere e a lottare perché il diritto alla salute di tutte e di tutti venga garantito».