Cosenza, Franz chiede a Banca Intesa 45 milioni e conferma la svendita del patrimonio comunale

Mentre lo scienziato messo al Bilancio da Franz, l’assessore Giordano, continua la sua esplorazione nella giungla dei dipartimenti comunali alla ricerca del bilancio perduto, regalandoci perle di saggezza contabile come quella che per pagare i propri debiti bisogna fare altri debiti, e altri ancora fino a che c’è qualche caggio disposto a prestarci denaro, quel furbastro di Franz si è già attrezzato per affrontare la gestione finanziaria del dissestato Comune di Cosenza per il 2022, seguendo alla lettera il consiglio dello scienziato di cui sopra. Ovviamente il tutto eseguito nel massimo riservo e senza farne parola con i cittadini.

Dopo aver detto a più riprese che “in cassa non ci sono denari”, cosa risaputa oramai da tutti, Franz, che in campagna elettorale aveva fatto credere ai cosentini di poter fare i miracoli, alla chetichella, ha dato il via al vero programma della sua giunta: lacrime, sangue, rinunce e sacrifici.

Già, perché Franz sa, e sapeva bene, che di fronte alla grave situazione finanziaria, l’unica strada percorribile è quella di ricorrere all’esercizio provvisorio delle finanze pubbliche. Una via obbligata, e prevista dalla Legge, per i Comuni che non hanno approvato il bilancio di previsione entro il 31 dicembre dell’anno precedente. E mentre i cosentini discutevano sul “sobrio Natale” cittadino, in materia di luminarie e festoni vari, Franz con due delibere di giunta (115/2021 del 17-12-2021; 116 del 17/12/2021) piazza altri due macigni sulle spalle già sovraccariche di debiti dei cosentini.

La prima: Franz ha chiesto a “Banca Intesa Sanpaolo s.p.a.”, a fronte di una grave indisponibilità di cassa, certificata congiuntamente dal responsabile del servizio finanziario e dall’organo di revisione, l’attivazione di una anticipazione di cassa complessiva, per l’esercizio finanziario 2022, di Euro € 44.985.731,68, pari ai 5/12 delle entrate accertate nel penultimo esercizio ovvero risultanti dal conto consuntivo anno 2019 approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 17 del 28 giugno 2021. Quasi 45 milioni di euro da restituire con il tasso di interesse previsto dalla Legge (tasso euribor a tre mesi oltre spread del 4.5%). Denaro che serve a gestire la spesa corrente del Comune, ma anche a far funzionare il bancomat di Nicola Adamo e compari, gestito dal suo migliore sodale Damiano Covelli, attraverso le somme urgenze e cottimi fiduciari (in esercizio provvisorio è consentito l’utilizzo di queste “misure”). Ma in tutto questo resta da capire se nella “spesa corrente” rientrano le cooperative sociali o meno. Cose che si capirà molto presto.

La seconda delibera di giunta “conferma” la svendita dell’intero patrimonio pubblico per un totale di quasi 60 milioni di euro. Centinaia e centinaia gli appartamenti di proprietà comunale in vendita a diversi prezzi: si parte da 20 mila euro, passando per i 40 mila, e i 60 mila euro, fino ad arrivare a 700 mila euro per appartamenti di pregio. E poi tutte le villette del Villaggio Rom in vendita a 100 mila euro, ma anche molti pezzi pregiati del nostro patrimonio storico architettonico come Palazzo Caselli Vaccaro sito in via Giostra Vecchia e valutato quasi due milioni e mezzo di euro. O l’ex Albergo Bologna quasi un milione di euro. E ancora: scuole, strutture, terreni. L’unico modo che ha Franz per fare cassa, sperando di vendere qualcosa.

Ecco, è questa la cruda realtà del Comune di Cosenza che Franz continua ancora a nascondere. Non dice chiaramente che la strada intrapresa dalla sua amministrazione è la stessa di quella già percorsa da Occhiuto, e non poteva essere altrimenti. I debiti non si cancellano con un colpo di spugna. Le banche pretendono i soldi, e se lo stato o la regione non intervengono, la situazione è destinata a precipitare. Ma questo Franz preferisce non dirlo, continua a camminare sul filo, preferisce, piuttosto che denunciare Occhiuto, navigare a vista, con la speranza in un miracolo. Che potrebbe manifestarsi attraverso qualche figura di collegamento tra la regione e il sindaco (visto l’accordo sottobanco tra Franz e gli Occhiuto), e chi meglio dell’ingegnere Zinno può garantire questo? Del resto Franz se vuole superare il 2022 è proprio di una figura come quella dell’ingegnere Zinno che ha bisogno. Senza un aiuto concreto, la sua amministrazione non ha vita lunga: o denuncia tutto in procura oppure si affida agli amici degli amici che di problemi come quello di Franz ne hanno risolti tanti. E Franz è a loro che ha scelto di affidarsi. Sono i fatti che lo dicono.

Cambiano i suonatori, ma come tutti potete vedere, la musica è sempre la stessa: ci pisciano in testa e ci dicono che piove.