Cosenza. Franz lancia l’offensiva tributaria: obiettivo i soliti caggi

Oramai è chiaro a tutti: il sindaco Franz ha scatenato l’offensiva tributaria contro i cosentini. Non proprio contro tutti, ma solo contro i cosentini ligi da sempre al dovere civico e rispettosi delle regole. A qualcuno bisogna pur far pagare l’enorme debito, che ha portato il comune al dissesto finanziario, accumulato negli ultimi 20 anni di sistematico saccheggio delle casse comunali ad opera della solita e arcinota politica ladrona. E chi meglio dei soliti caggi che hanno sempre pagato e rispettato le regole, si presta meglio ad essere spennato? Non potendo fare altro per garantire al comune quel minimo di entrate economiche necessarie alla sopravvivenza amministrativa, Franz, che in campagna elettorale aveva promesso di fare luce sui debiti, si accanisce sui cosentini onesti, già duramente provati dall’aumento del costo della vita, pretendendo da loro maggiori sacrifici economici. Eppure non era questo che aveva promesso in campagna elettorale. Ma si sa, i politici sono chiacchieroni di “natura”. Infatti, pur di fare un minimo di cassa, ogni giorno se ne inventano una: la Ztl, l’occupazione del suolo pubblico, strisce blu. Senza parlare poi della “cartelle pazze” inviate a cittadini – molti dei quali già in regola rispetto alla minacciosa richiesta di riscossione da parte dell’esattore comunale Municipia – con la speranza che qualcuno ci caschi e paghi di nuovo quello che ha già pagato. Stanno, come si suol dire, davvero raschiando il barile. La situazione economica è grave e come sempre, nonostante le chiacchiere dei politici, finisce sempre col pesare sulle spalle degli onesti. Che in città è sinonimo di fessacchiotto. Già, perché è proprio questo il punto.

Diciamolo chiaro: a Cosenza sono tanti quelli che potrebbero, e dovrebbero pagare i tributi comunali, e non solo, e invece non pagano niente. E questo non perché esentati da chissà quale decreto presidenziale speciale, ma perché da noi se sei o fai il malandrino, di qualsiasi stampo: politico, criminale, sociale, un amico che ti fa il piacere al comune lo trovi sempre. Se da un lato è vero che in tanti non possono permettersi di pagare le tasse comunali per mancanza di un reddito, è anche vero che in tanti, grazie al rodato sistema, si adoperano sistematicamente per frodare il comune. A cominciare dalla truffa più diffusa: impossessarsi, con l’avallo e la complicità della politica e della burocrazia comunale, dei beni comunali per trasformarli in attività economiche private, o in proprietà private. Un tema che nessuno tratta e che neanche Franz vuole affrontare. A Cosenza i beni comunali quali impianti sportivi, case comunali, strutture storiche e monumenti cittadini, sale pubbliche, teatro, magazzini, terreni, persino una clinica e tanto altro, sono affidati a privati, solo ed esclusivamente secondo il criterio “degli amici degli amici”. Amici che ovviamente, per massimizzare i guadagni, una volta ottenuto il bene pubblico, non versano un solo euro nelle casse comunali. Senza contare poi i danni prodotti alle casse comunali dal mancato versamento degli oneri di urbanizzazione che a Cosenza nessun costruttore paga.

C’è da dire, come risulta dagli atti prodotti, che i soli impianti sportivi di proprietà comunale affidati a privati devono al comune oltre due milioni di euro di fitti non versati. Ma Municipia da loro non ci va, è troppo impegnata ad inseguire i poveri cosentini che pagano sempre. È cosi che funziona e lo sanno tutti i cosentini: basta fare il malandrino, e se hai un problema con la pubblica amministrazione la soluzione è garantita. Se invece pensi di risolvere il tuo problema, dalla rivendicazione di un diritto alla contestazione di una cartella pazza, con la pubblica amministrazione per via ufficiale, e seguendo le regole, la speranza di soluzione è pari a zero. Conviene presentarsi con qualche malandrino, politico o criminale, pesante, è ciò che per gli onesti è impossibile, diventa di colpo possibile. A Cusenza, diciamolo, senza connotazione offensiva, paganu suli i caggi (intesi come irriducibili onesti).