Cosenza. Gemmi sfotte i giornalisti: “Ma davvero siete sorpresi dell’esonero di Caserta?”

Nella conferenza stampa successiva all’esonero di Fabio Caserta, si presenta anche il direttore sportivo Gemmi, detto anche mister Stupisci, ed è chiaro che si prende la scena. Anche perché non perde l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, come se lui non fosse “colpevole” (anche se in misura minore rispetto al patron) per un’altra annata a dir poco deludente, “E’ chiaro che è una sconfitta per tutti quando si esonera un allenatore, ma sono un po’ spiazzato dalla vostra sorpresa – dice ai giornalisti cosentini schierati in sala stampa – sull’esonero dell’allenatore. Avevo percepito cose diverse, ne prendo atto”.

Gemmi si riferisce chiaramente a tutti quelli che hanno scritto che lui era contrario all’esonero di Caserta e che, vista la malaparata, non avrebbe mai accettato il ritorno di Bisoli, prendendosi così – secondo la sua testa gloriosa ovviamente – la soddisfazione di scegliere “qualcosa”. Riconosce tuttavia che Caserta si era “appiattito” e ritorna sulle questioni dei suoi rapporti col patron, attualmente all’obbligo di dimora perché accusato di inquinamento ambientale.

La soap opera della proprietà la lascio scrivere a voi. Ogni volta che volete creare il nebuloso, parlate di consiglieri, collaboratori, scenari. Io lavoro molto semplicemente. Io dopo ogni partita mi confronto col presidente e vediamo cosa decidere. Pensavamo, prima di questa scelta, di poter avere dei margini. Non è stato così. Non ci sono però filoni Guarascio o filoni Gemmi, pensavo fosse chiaro ma evidentemente non lo è”.

Se il derby ha rotto qualcosa? La sconfitta sicuramente ha influito molto, potevamo fare uno step e lo abbiamo fallito. Numericamente poi la classifica è quella che ho sempre preannunciato, che volevamo. Però se sei appiattito e mancano nove partite, hai paura che possa succedere l’irreparabile. Ci sono nove squadre in quattro punti, una distanza minima tra playoff e playout…”.

Gemmi infine ha informato gli astanti che Guarascio, dall’obbligo di dimora a Lamezia, gli ha riferito di essere sereno e carico e che ha sempre creduto nella legalità. Amen.