Cosenza. Guarascio, i tifosi e la maledizione di… Baez

Guarascio non molla. I messaggi che il patron del Cosenza Calcio fa circolare attraverso la squallida figura del sindaco cazzaro (e doppiogiochista) sono quasi infantili quando manda a dire che per “vendere” pretende oltre 2 milioni. Ma intanto la tifoseria, che pur di levarselo dalle scatole, farebbe patti anche con il diavolo e persino con Pagliuso e Saverio (i)Greco, gli manda messaggi ancora più “amorevoli” e gli fa capire che una stagione con la contestazione è peggio di un calvario e se vuole saperne di più, può chiedere tranquillamente allo stesso Pagliuso, che questa brutta esperienza l’ha vissuta sulla sua pelle. In tutto questo, è chiaro che Guarascio ha ancora una serie di pretoriani irriducibili che appaiono sul web o con testate prezzolate e involontariamente comiche o con profili FB ormai sputtanati e senza alcuna credibilità.

Ma in queste ore la tifoseria gode delle “disgrazie” di Guarascio e giustamente ironizza e usa il sarcasmo. Per un taccagno come Gargamella dev’essere stata una mazzata tremenda sentire che deve restituire i soldi del minutaggio dei giovani alla Lega B e a quelle società con le quali diceva di andare d’amore e d’accordo. Sono 800mila euro della Madonna, almeno metà dei quali già incassati dal presidente più spilorcio d’Italia. Che adesso dovrà restituire pena la mancata iscrizione al campionato di Lega Pro.

Ma si diceva del sarcasmo della tifoseria. Per ironia della sorte, i soldi che Guarascio ha perso non facendo giocare i giovani (perché a lui del settore giovanile non gliene può fregar de meno…) sono più o meno esattamente il gruzzoletto derivante dalla cessione di Jaime Baez che il patron aveva “incupato” (messo da parte) a gennaio guardandosi bene dal reinvestirlo. Ecco, adesso quel “gruzzoletto” s’è magicamente volatilizzato e conoscendo Guarascio, c’è da giurare che sarà nero di rabbia. Ora siamo molto curiosi di verificare come reagirà l’uomo dai capelli “fatati” nelle prime partite del prossimo campionato, comodamente seduto in Tribuna, quando tutto lo stadio – o almeno quei pochi che ancora avranno il “coraggio” di andare a vedere il Cosenza di Guarascio – canterà ritmicamente “Guarascio Guarascio vaffa…”. Il patron ha le spalle larghe, certo, ma vale la pena sfidare una intera città?