Cosenza, il miracolo di Santa Lucia illumina il quartiere

Santa Lucia, la protettrice della vista ha fatto un miracolo. Ha ridato luce e occhi ad una città che non riusciva a vedere, una città che la vista l’aveva abbagliata. Abbagliata da fumosi proclami, da luci scintillanti e da maestose opere. Con una lanterna in mezzo al buio, Santa Lucia ha accompagnato tanta gente, ha illuminato le coscienze di umanità e verità. Si è respirata un’aria speciale in questi giorni, un atmosfera festosa di altri tempi. Bisogna ringraziare Ciro Battiloro, non tanto per il lavoro fatto, ma per come è riuscito a leggere la realtà e come si sia riuscito a calare e vivere appieno la situazione. Grazie anche a Christian Cosentino, Giuseppe Bornino e suor Floriana.

È stata un’esperienza bella, che ha ridato dignità e orgoglio ai ragazzi del quartiere. Come diceva Mario Raffaele Paese, adesso non bisogna mollare, bisogna continuare a costruire. Bisogna uscire dal ghetto e far sì che andare a Santa Lucia non sia più una visita al museo del degrado. Insieme a lui e a Gianluca Torchia abbiamo parlato e scherzato tutto il pomeriggio, reso omaggio a Mario Gualtieri, e sopratutto mi hanno raccontato aneddoti e storie del centro storico. Penso che bisogna partite proprio da quei racconti e da quelle storie, uniche, che rappresentano le nostre radici e la nostra tradizione che sta andando perduta. Riscoprire la nostra storia e difendere la città. La strada è ancora lunga, ma riusciremo di sicuro a piccoli passi a costruire un futuro diverso per Cosenza vecchia. Al lavoro!

E’ questo il resoconto degli organizzatori della mostra fotografica che si è svolta il 5 e il 6 nel quartiere Santa Lucia. La mostra nasce dai volontari della Caritas di Cosenza attivi nel quartiere Santa Lucia, dove è nata una ludoteca per i bambini. A curare la mostra è stato Ciro Battiloro, giovane fotografo di Torre Annunziata. Ciro ha reso protagonisti i ragazzini del quartiere, li ha muniti di fotocamera e sono stati loro stessi a realizzare le foto della mostra. Tutto il quartiere ha accolto l’iniziativa in un clima festoso, impegnandosi notte e giorno per la riuscita della stessa. Una mostra che ha reso orgogliosi i ragazzi che vivono nel quartiere, che hanno accompagnato i visitatori lungo l’allestimento raccontano ogni fotografia. Due giorni che hanno acceso i riflettori su una zona troppo dimenticata ma che possono essere un trampolino di lancio per una rinascita dello stesso.