Cosenza, iniziativa umanitaria di Padre Fedele

Nota stampa del Paradiso dei Poveri di Padre Fedele

Iniziativa umanitaria, a partire da oggi, al banchetto dei Poveri di Corso Mazzini
Padre Fedele regalerà il libro La favola del piccolo Cisse. 

“E’ una storia immortale, bellissima, commovente e fortemente cattolica e cristiana. Ha la forza del Vangelo. E’ la voce del Signore che ci parla e ci indica la strada da seguire: quella dell’accoglienza e della solidarietà”!

Iniziativa umanitaria, tutti i giorni, a partire da questo pomeriggio, al banchetto dei poveri di Corso Mazzini. Padre Fedele, in cambio di una semplice offerta al Paradiso dei Poveri, regalerà il libro-capolavoro di Franco Corbelli La favola del piccolo Cisse, richiesta da tutta l’Italia e da tanti altri Paesi del mondo, dopo il grande successo riscosso, il mese scorso, al Salone Internazionale del Libro di Torino, con la presentazione di Vittorio Sgarbi.

“E’ una storia bellissima, assai commovente e fortemente cattolica e cristiana – afferma Padre Fedele -. Ha la forza del Vangelo. E’ la voce del Signore, che parla, che ci dice del peccato mortale che si fa non salvando quei poveri bambini e gli altri migranti che scappano dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla miseria, afferma Padre Fedele, in una nota stampa. Non è un libro, è una meravigliosa e reale fiaba moderna che ci dice che un altro mondo, più giusto e umano, è possibile.

Ma ci spiega anche un altro fatto importante e storico, ci dice infatti perché proprio a Tarsia sta sorgendo la grande opera umanitaria del Cimitero internazionale dei Migranti, per dare dignità alle vittime dei tragici naufragi. Ce lo spiega con quel fantastico racconto dell’incontro di Corbelli (mentre si recava al porto di Corigliano, proprio il giorno dello sbarco del piccolo Cisse) al Lago di Tarsia con la cicogna bianca (animale sacro e simbolo di pietà, secondo la leggenda), arrivata di nuovo, dall’Africa, proprio a Tarsia, dopo 30 anni che vi mancava, esattamente l’anno e poco prima che questo bambino della Costa D’Avorio, di appena 5 anni, sbarcasse da solo, da una nave tedesca piena di migranti, nel vicino porto della città ionica calabrese, alla ricerca del suo papà in Europa, dopo che la sua mamma era stata imprigionata in Libia, sulla costa di Sabratha, mentre insieme, dopo essere miracolosamente giunti in Libia, attraversando il deserto, stavano per salire su un vecchio barcone diretto in Italia. Genitori che poi prodigiosamente ritrova, grazie allo straordinario impegno del Movimento Diritti Civili di Corbelli e di altre meritorie Associazioni e Istituzioni.

Questo racconto, per tanti motivi, sembra una pagina del Vangelo. La voce narrante di Corbelli sembra la voce del Signore che ci guida e ci indica qual è la strada da seguire: quella dell’accoglienza e della solidarietà. Hanno ragione a definirla un’opera immortale. Ma forse è qualcosa di più. E’ un messaggio divino. Tutti dovrebbero leggere e conservare per sempre La favola del piccolo Cisse. Capisco perché si sono commossi, leggendola, anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente della Camera, Roberto Fico. Vi aspetto a Corso Mazzini per regalarvi questa fiaba meravigliosa, che rispetto alla favola di Pinocchio e al Libro Cuore, a cui viene paragonata, questa del piccolo Cisse è tutta reale: dal bambino, ai luoghi, alla cicogna, l’animale migratorio, al Cimitero dei Migranti, che si sta costruendo, che tutti possono vedere recandosi a Tarsia, come sono certo un giorno faranno da ogni parte del mondo, andando in questo posto miracoloso”.