Cosenza, la dittatura dei dirigenti scolastici: la Cisl

Un tempo, quelli che oggi amano fregiarsi del titolo di “dirigente scolastico” erano i presidi. Si relazionavano quotidianamente come colleghi con gli insegnanti delle scuole, i quali come tali li riconoscevano. I Collegi Docenti eleggevano i vicepresidi che fungevano da elemento di raccordo organizzativo tra il personale tutto ed il preside. Si viveva bene, tranne che per qualche eccezione patologica, che di tanto in tanto si poteva verificare.

Oggi quelle patologie sono la normalità. I dirigenti scolastici sono dei padroni. Si percepiscono “unti dal Signore” perché hanno vinto un concorso che in Calabria avviene con i meccanismi clientelari ed amicali che ben si conoscono. E’ sufficiente guardare le commissioni regionali esaminatrici del concorso per dirigenti in atto per averne conferma: i soliti noti sceglieranno, i soliti noti saranno scelti: il maggiore requisito è essere raccomandato da chi conta, avere le “amicizie giuste”, gli “appoggi che servono”. Certo poi le leggi, ultima la “buona scuola” di Renzi, danno a questi dirigenti poteri molto ampi, che tra l’altro vengono utilizzati in maniera dispotica ed autoritaria, con molti dirigenti che usano la massima discrezionalità nelle proprie azioni. Eufemismo per dire che fanno quel che gli pare, infischiandosene della trasparenza e della democrazia ed umiliando e vessando il personale della scuola senza che i Provveditorati e gli Uffici Scolastici Regionali intervengano mai a redarguirli, casomai sempre a proteggerli e garantire loro coperture ed impunità.

Si sentono (e sono pagati) come manager, vivono la scuola come un’azienda di proprietà, sono assolutamente indifferenti alla didattica ma molto interessati al proprio portafogli ed al proprio curriculum, che vengono ingrassati inzuppando la scuola di progetti e progettini ben finanziati ma assolutamente senza alcuna reale ricaduta formativa per i giovani. Ed anzi, in questo modo, tra distribuzione di incarichi e collaborazioni, progetti e “bonus premiali”, dividono gli insegnanti creandosi tra i docenti in ogni scuola una piccola ma agguerrita pattuglia di pretoriani fedeli, ubbidienti  e serventi, pronti a gettarsi nel fuoco e a tradire i colleghi pur di ossequiare il “capo” e di esserne ricompensati in qualche modo.

In Italia, buona parte dei dirigenti scolastici è iscritta all’ANP, una pessima associazione di categoria di stampo corporativo che si muove da potente lobby, che lavora solo per aumentare privilegi e stipendi (cosa che gli riesce benissimo con tutti i governi, di centrodestra, di centrosinistra e giallo-verdi).

In Calabria invece no. Buona parte dei presidi è iscritta alla Cisl. Si iscrivono a questo sindacato il giorno successivo al concorso (se non hanno già da prima la tessera, conviene sempre!), nel momento in cui vengono invitati dalla Cisl al tradizionale corso di formazione, una cerimonia di affiliazione in piena regola. Anomalia meridionale frutto del caso o c’è altro?

Fatto è che la Cisl da molti anni all’interno dell’Ufficio Scolastico Regionale fa il gioco del puparo, sedendosi al tavolo e gestendo in prima persona l’assegnazione dei dirigenti alle scuole, procedura che avviene ogni primavera. Inoltre, mentre a Roma la Cisl fa finta di essere una controparte del Ministero e di assumere determinate posizioni, nelle diverse scuole dirette dai “loro” presidi fanno come le tre scimmiette del celebre “non vedo, non sento, non parlo”, avallando tutto ciò che pure è in contrasto con quello che il sindacato fa finta di dire a Roma. Un caso evidente di “doppia morale”, o più chiaramente di doppiogiochismo: abbaiare alla luna ma poi proteggere i propri affiliati, coprendone le malefatte e proteggendoli. In Calabria sono maestri di queste pratiche.

Per anni i registi di questo giochino sono stati due.

Uno è stato (ed è) Ennio Guzzo.

.Già segretario regionale della Cisl settore scuola, a lungo preside dell’Istituto Tecnico Industriale “Monaco” di Cosenza, potente ed abilissimo nel sottobosco dell’Amministrazione scolastica regionale e nel fare e disfare la trama dei presidi da collocare alla bisogna, rispettando i superiori criteri della fedeltà, dell’appartenenza politica e sindacale, dell’ “amicizia”.

Non appena diventato pensionato, ha passato formalmente il testimone ai successivi segretari regionali (dei quali ha comunque continuato a muovere le fila) ed ha tirato fuori dal cappello la Fondazione ITS “Monaco”, che ha una bella e grande sede all’ultimo piano della scuola di cui è stato preside-padrone. L’ente, di cui naturalmente è presidente, gestisce, nella maniera che è facile immaginare, progetti di formazione che incanalano sovvenzioni europee, statali e regionali. Ovviamente, e non potrebbe essere diversamente, partner della Fondazione è la Regione Calabria con il presidente Oliverio.Oliverio e Guzzo alla presentazione di partnership

L’altro è GIUSEPPE MIRARCHI.Potentissimo Richelieu dell’Ufficio Scolastico Regionale, conoscitore di ogni meandro e meccanismo della scuola calabrese, ai vertici più alti pur non amando le scene della ribalta ma preferendo esercitare il suo potere nell’ombra. Ha visto succedersi più di un Direttore Generale dell’Usr, di cui è stato fedele braccio destro, ed è stato pure Dirigente Vicario dell’Ufficio. Incredibilmente, essendo stato posto in quiescenza dall’ 1 marzo, lo è ancora oggi: pur essendo pensionato continua a fare il Dirigente esterno per la Pubblica Amministrazione, con chissà quale retribuzione!. Non è che manchino i giovani bravi e meritevoli nella nostra Regione, ma è bene che questi rimangano disoccupati e, se non disposti a bussare con i piedi alla porta dei potenti di turno, che vadano pure all’estero. A fare i burattinai devono restare i pupari di sempre, che garantiscono ai padrini politici e sindacali l’eterno atto di subalternità e vassallaggio.

Da sempre uomo della CISL, anche qualche mese fa è stato invitato ad intervenire (da pensionato?) ad un convegno di quel sindacato.

https://www.tecnicadellascuola.it/cisl-calabria-convegno-sulla-nuova-ipotesi-di-contratto-nazionale-dirigenza-scolastica

Nei prossimi giorni la terza puntata, quella dedicata ad una dirigente scolastica in particolare.

2 – (continua)