Cosenza, la (lunga) coda di paglia dell’Arcidiocesi aspettando “Le Iene”

Cosa succedeva nella curia cosentina mentre si inaugurava il fantasmagorico ponte di Calatrava? Cosa impediva al vescovo in carica di partecipare?

Ci aspettavamo Francesco Nolè ma è stato Salvatore Nunnari a presiedere in pompa magna; per quanto sia il vescovo emerito (e quindi non “effettivo”) egli è ancora ben saldo al potere e da dietro le quinte riesce ancora ad essere determinante nelle scelte che contano davvero. Sono in molti a dire che le folli scelte di Nolè dell’ultimo anno sono i migliori paraventi dove nascondere i danni del suo predecessore.

Nella serata di venerdì non c’erano solo orde di lecchini in visibilio per l’opera dell’ archistar più truffatore e delinquente d’Italia. Dalle segrete stanze dell’episcopio partiva il comunicato stampa nel quale “… l’Arcivescovo metropolita di Cosenza, monsignor Francesco Nolè, ha accolto le dimissioni del parroco di San Vincenzo La Costa, che liberamente ha lasciato l’incarico perché si possa fare luce e chiarezza sulle vicende accadute, confidando nel regolare corso della giustizia”.

Si parla dello spinoso caso mediatico dell’aggressione alle giornaliste de “Le Iene” Valeria Castellano e Giulia Mascaro davanti alla chiesa di San Vincenzo La Costa. Nei fatti è pesantemente impelagato un sacerdote, tale don Giuseppe Leone, già ampiamente recidivo, che qualcuno ha dovuto pure mettere in quella postazione e quello che manderanno in onda su Italia Uno deve preoccupare qualcuno molto in alto.

Perché queste dimissioni del parroco? I fatti da chiarire non possono essere in alcun modo nascosti dalla sua permanenza nel ruolo di parroco a San Vincenzo La Costa, i fatti si riferiscono a prima che fosse nell’attuale ruolo.

Un comunicato sincero se lo avessimo scritto noi avrebbe avuto questo tono: “Visto che il servizio di Valeria Castellano rischia di far emergere non solo gravi responsabilità da parte del parroco di San Vincenzo La Costa, ma anche i tentativi ben riusciti dell’allora Arcivescovo Metropolita di nascondere queste malefatte, confidando di ritrovarsi meno fango possibile addosso che le lavatrici delle mense per poveri, della nostra carità pelosa non reggono un lavaggio così gravoso, in tempo per la prossima puntata de Le Iene prendiamo un po’ di distanza, ma neanche troppa”.

In queste ore chissà quanti e quali tentativi di fermare denunce e servizio stanno andando in scena sottotraccia. Ma la bomba ormai è innescata, aspettiamo o magari speriamo che esploda. Non rimane che aspettare l’11 febbraio. Ore 21.15 Italia… Uno!