Cosenza, l’accordo sottobanco tra Occhiuto, Minniti e Berlusconi

Le parole di Occhiuto, si sa, vanno sempre prese con il beneficio del dubbio. O meglio: ciò che afferma è quasi sempre il contrario di quello che realmente pensa. Gli esempi sono infiniti. Nella prima consiliatura disse: non mi ricandiderò a sindaco. Sulla metro leggera lo avete sentito tutti con le vostre orecchie: prima no, e poi si. Su Cosenza vecchia non ne parliamo proprio: quando gli servono i voti, è al centro del suo programma, una volta eletto non gliene può fregar de meno. Anzi più può demolire meglio è. Insomma quando Occhiuto esterna per capire ciò che realmente pensa, bisogna adottare una tecnica ed una regola su misura per lui (oltre a chiedersi sempre il perché delle sue affermazioni): è vero tutto il contrario di quello che dice.

Se Occhiuto dice: stiamo lavorando per rendere questa amministrazione limpida, trasparente e accessibile a tutti i cittadini, in realtà vuol dire che: stiamo mettendo a segno una serie di intrallazzi a “norma di legge” con la complicità della procura che non ti dico, tanto quei caggi di cittadini credono a tutto.

E’ così che si deve leggere l’Occhiuto pensiero. Esperti in materia lo definiscono un bugiardo cronico. Si immedesima talmente tanto nelle bugie che racconta al punto che si auto convince facendole diventare verità. Da spacciare prima ancora che agli altri, a se stesso.

Occhiuto ha affermato che non è per niente interessato ad una sua candidatura alla presidenza della Regione Calabria. Ha detto che vuol fare altro nella vita e che è impegnato nella costruzione di una nuova città e preferisce spendere il suo tempo in questo progetto.

Ora stando alla regola interpretativa dell’Occhiuto pensiero questa affermazione vuol dire: sì, mi candiderò alla presidenza! Che è il contrario di quello che ha detto.

Ma il principio che per ogni regola esiste l’eccezione vale anche per l’Occhiuto pensiero, e questo potrebbe essere il caso. Questa volta Occhiuto potrebbe aver detto la verità. Ma non per amore della stessa, ma solo perché è un passaggio obbligato del suo tortuoso viaggio verso la salvezza.

Occhiuto, lo abbiamo già detto, in questo momento ha bisogno più dell’immunità parlamentare che della poltrona di presidente. Visto com’è combinato giudiziariamente. E la sua rinuncia alla candidatura alla presidenza della Regione potrebbe essere il risultato di un accordo sottobanco con Minniti, che è colui il quale “media” da tempo il suo arresto con la DDA di Catanzaro.

Gli ha detto Minniti: con molta probabilità il prossimo governo sarà formato da una alleanza PD/FI, quindi dobbiamo restare amici, facciamo che rinunci alla corsa alla Regione, così noi del PD possiamo candidare una figura “gradita” a noi e alla gente che vince alla prima botta, e tu magari te ne vai in parlamento e ti garantisco che nessuno ti toccherà più. A Roberto quando sarà, un posticino si trova.

Questo per non creare conflitti con un probabile candidato che di lavoro fa il procuratore capo della DDA. E che magari ha lavorato e sta lavorando su inchieste che riguardano proprio Occhiuto. Se Occhiuto non è l’antagonista tutto è più facile. Si può continuare a tirare a campare, senza dare adito alla gente di pensare che la Giustizia si è accordata con i suoi nemici. Si continua a fare finta di indagare, mentre tutto è fermo.

Mi spiego meglio: i tempi dell’operazione sono ben studiati per mettere in scena la giobba. Male che va tra meno di un anno si dovrà votare per forza, e state certi che un “listino bloccato” ci sarà, e Occhiuto ha già parlato con Berlusca e quel posto sarà suo di diritto, Roberto ovviamente è d’accordo. La DDA di Catanzaro, che non può imboscare certo l’inchiesta, ma può prendersi tutto il tempo che vuole, temporeggerà fino al momento dell’elezione della nuova Camera dei Deputati, e una volta eletto tirerà fuori la scusa dell’immunità, e l’imbosco dell’inchiesta, a questo punto, verrà da se. E nessuno si sognerà di dire una sola parola su questo.

Lo so che ad alcuni potrebbe sembrare la solita “fantasia” di Iacchite’, ma dimenticate che questa è una prassi tutta italiana. Sono tante le inchieste insabbiate nell’Italia dei misteri, e della mezze verità. Inchieste importanti al confronto di questa. Questa è storia. Figuriamoci che ci vuole a far sparire una inchiesta come quella su Occhiuto. Chi se ne accorge? Nessuno!

Un accordo, dunque, che sta bene a tutti. Soprattutto ad Occhiuto che ha bisogno di tranquillità. E qui mi permetto di dargli un consiglio: come sai ho sempre sostenuto che sei un figo, ma in questo periodo hai un po’ perso i tuoi “connotati”: ti stai gonfiando come un palloncino. E lo si nota dal viso. Smettila con questi psicofarmaci che ti fanno male. Fatti una bella canna che ti rilassa e soprattutto non ti gonfia.

GdD