Cosenza, il monito delle Brigate ad Occhiuto: “Meno grandi opere più politiche sociali”

Una buona parte di Cosenza, all’indomani della tragedia dell’incendio a corso Telesio, dopo aver superato la fase dello sgomento, non può fare a meno di interrogarsi sulle modalità con le quali viene gestita la città.

Nessuno vuole addossare ad Occhiuto le “colpe” di quanto è accaduto in quella casa del centro storico perché non sono certo addebitabili a lui ma è fin troppo chiaro, tuttavia, che il sindaco gestisce i fondi a sua disposizione come minimo in maniera discutibile. Cosa ce ne facciamo delle grandi opere o magari dei concerti se non si calendarizzano un minimo di politiche sociali? Il quesito non è qualunquistico e – lo ribadiamo – non vuole addossare al cazzaro nessun tipo di colpa specifica per la tragedia. E come noi lo pensano in tanti.

Ieri pomeriggio, per esempio, in occasione dell’amichevole allo stadio “Gigi Marulla” tra il Cosenza e la Palmese, il gruppo storico ultrà delle Brigate (fondate nel 1978) ha esposto uno striscione eloquente sul quale c’era scritto un chiaro messaggio ad Occhiuto: “Meno grandi opere e più politiche sociali”. C’è da augurarsi che Occhiuto ritorni con i piedi per terra, la finisca di fare il “visionario” che non è, magari si preoccupi di fare un corso di dizione o – perché no – di italiano per non fare figuracce quando parla e la finisca di considerarsi (lui e non certo la città) l’ombelico del mondo. Insomma, come si dice a Cosenza, Occhiù scinna i su quatru ca un si a Madonna. E mancu Gesù Cristu…