Cosenza, nuova manifestazione di protesta degli Oss licenziati. La solidarietà dell’arcivescovo

Oggi, mercoledi 18 settembre, alle 10,30, altra tappa della protesta dei 92 Oss cosentini in servizio all’ospedale dell’Annunziata licenziati nei giorni scorsi dall’Azienda Ospedaliera dopo il varo del Decreto Calabria. Non ci saranno soltanto gli Oss licenziati ma anche tanti cosentini e tanti rappresentanti della realtà movimentista e antagonista. “Basta parole e passiamo ai fatti – si legge in una nota -. Questa mattina alle ore 10,30 protestiamo davanti alla direzione generale dell’Azienda Ospedaliera in via Rivocati. L’ospedale dell’Annunziata è di tutti, il licenziamento di queste persone verrebbe a creare ulteriori disagi ai pazienti costretti a subire già una situazione davvero vergognosa”.

Intanto, anche l’arcivescovo di Cosenza ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori. “Senza entrare in merito alle questioni tecniche della vicenda che sta interessando 92 Oss dell’Azienda Ospedaliera cosentina ai quali è stato annunciato il licenziamento dopo anni nei quali alcuni servizi erano stati esternalizzati, l’arcivescovo di Cosenza-Bisignano monsignor Francesco Nolè esprime la vicinanza della Chiesa cosentina ai lavoratori in stato di agitazione”. Lo riporta una nota della Diocesi.

“Il settore della sanità in Calabria è sempre più provato da vicende che gettano nello sconforto non solo degenti e familiari ma anche operatori, infermieri e personale sanitario” ha dichiarato il metropolita bruzio. Allo stesso tempo l’arcivescovo “auspica vie di soluzione che tengano conto che novantadue famiglie della nostra terra si ritroveranno senza sostentamento economico dopo aver a lungo sperato e atteso una qualche forma di stabilizzazione”. Il presule cosentino fa appello alle istituzioni, alle strutture commissariali e direttive e quanti hanno in mano le sorti di questa triste vicenda affinché si adoperino per una soluzione dignitosa, che tenga sempre al centro la persona e la sua dignità, ricordando che “prima dei numeri e dei processi aziendali, che fanno anche quadrare i conti, vi è l’uomo e la sua dignità”.