Cosenza. Occhiù, immaginare il centro storico come un grande corso Mazzini è avvilente (di Stefano Catanzariti)

di Stefano Catanzariti 

Per il sindaco Occhiuto il recupero del centro storico passa attraverso un processo di espulsione della popolazione attualmente residente. L’idea alla base sta nel far diventare un quartiere popolare e proletario in un luogo dedicato a persone abbienti e ricche, avviando un processo di trasformazione ed un recupero volto ad elevare gli standard qualitativi di un luogo, facendolo divenire insostenibile economicamente per le fasce disagiate.
A questo punto ci viene da pensare che l’abbandono sia una strategia per ridurre a zero il costo dei palazzi e per avviare una nuova speculazione sul centro storico.
Esempi del genere si sono visti in tutta Italia, e hanno trasformato radicalmente la storia di quei posti, musealizzando e trasformando i quartieri storici in luoghi dediti al consumo sopra tutto. Facendo aumentare in modo esagerato i prezzi degli affitti e facendo preferire AirBnB agli affittuari.

Noi crediamo invece che bisogna recuperare mantenendo la mescolanza sociale. Un tempo il centro storico era la città. Ed un tempo questa città era abitata da ricchi e da poveri , porta a porta. Il rispetto e il saper vivere veniva espresso tramite principi che andavano anche oltre la capacità economica, elevando a Maestri anche i lavoratori umili.
Noi crediamo che il patrimonio del centro storico risiede anche e soprattutto nella sua popolazione, nel suo essere popolare, nelle storie e nei racconti, nelle tradizioni ,nel dialetto e nei modi di dire. Noi crediamo che solo chi ha vissuto il centro storico e lo ama non può fare a meno della sua solarità (nonostante le mille difficoltà), del suo modo di sdrammatizzare, del chiacchiericcio dalle finestre, dei panni stesi che colorano i vicoli, della forza delle sue donne e della spensieratezza dei bambini che ancora oggi giocano liberi per strada rinunciando a videogiochi e social.

Immaginare il centro storico come un grande corso Mazzini è avvilente.
Vogliamo solo la normalità di vivere il quotidiano, la sicurezza di tornare ed uscire di casa , attenzione e processi di partecipazione reale. Recupero delle tradizioni, recupero della storia e Valorizzazione della stessa. Nuova residenza mista. Enti e servizi collocati nel centro storico. Negozi si, ma variegati e portatori di innovazione e sviluppo reale, arte, musica, ballo, teatro di qualità.
Vogliamo vivere una vita tranquilla!