Cosenza: Occhiuto, le pampine e i prodotti intestinali

Da quando circolano le foto del nostro sindaco architetto Mario Occhiuto (senza aggettivi), che promuove una nuova futuribile installazione a piazza Fera/Bilotti, quello che in molti si stanno chiedendo è: ma scherza o dice sul serio?

Anche io mi sono chiesto se il nostro sindaco architetto Mario Occhiuto nel proporre quella che sembra una pubblicità di “second life” fosse nel pieno delle sue facoltà mentali. E dopo una serie di verifiche pare che il fatto sia vero.

Ma dico io, per dindirindina (questo si può dire), è da quando hai iniziato a scavare che gran parte della città, anche i tuoi sostenitori, ti ha posto la domanda: ma un po’ di verde ce lo metti? Insomma, tutti avevano ed hanno capito che in mezzo a tanto cemento un po’ di verde non ci sarebbe stato male. Per verde il cosentino intende alberi, aiuole, fiori, vegetazione naturale, insomma. E non nu palu ccu dua pampini i lamiera sardati, che sotto il sole devono avere l’effetto abbronzante.

Ora che quel birbaccione (questo aggettivo non è lesivo dell’immagine del nostro sindaco architetto Mario Occhiuto, e si può usare) del sindaco ha capito che così com’è la piazza, ovvero il “disadorno metafisico”, non si presenta bene, cerca di rimediare con una delle sue geniali trovate: gli alberelli artificiali. Trasformando l’essenza artistica della piazza in una balera estiva del litorale romagnolo.

Ma c’è anche un messaggio subliminale dietro: qualcuno s’ha mangiato a foglia e ha deciso di cantare tutta la la pampina.

Se fossi ancora quello di ieri, e se non avessi fatto la promessa di non dire più parolacce, direi che di fronte a questo insulto estetico, un bel: Occhiù ma vedi di andare affanculo, ci starebbe proprio bene. Ma ho promesso che non posso dirlo, e mi limiterò a chiedere con cortesia ed educazione, come noi cosentini siamo abituati a fare, al nostro sindaco architetto Mario Occhiuto se per pietà si può evitare di installare questi ennesimi prodotti intestinali (non posso dire parolacce), affinchè non si verifichi in ognuno di noi l’allungamento degli organi genitali maschili. Grazie.

GdD