Cosenza. Pd, cena con rissa per la segreteria: Pecoraro, Bevacqua e Iacucci danno “spettacolo”

Le segreterie di partito sembrano contare poco all’esterno, ma sono il luogo dove vengono assunte molte decisioni di rilievo come le liste per le Regionali e le candidature a sindaco. Nel Pd c’è una segreteria nazionale, una regionale e una provinciale, ma c’è un segreto: più la segreteria è vicina al territorio, più è potente. Per intenderci, è più importante il vicesegretario di Catanzaro città che non il responsabile trasporti delle Marche. In sintesi contano i provinciali.

Ma cosa è successo in queste ore? Il segretario regionale Irto ha composto la segreteria regionale accontentando un po’ tutti, un nome per Bevacqua (Franca Sposato), due nomi per Adamo (Salvatore Monaco e Paolo Pappaterra), un nome per Guccione (Francesca Dorato), un nome per Alecci… un nome persino per Jasmine Cristallo (Pasquale Mancuso)… Fuori solo Maria Locanto, che aveva provato a farsi nominare vice segretaria e che ora punta alla carica di vicesindaco di Cosenza, ma ha proprio il Pd che le rema contro e si trincera dietro il sostegno pieno alla Funaro. Peccato per Maria, sarebbe stata anche un ottimo sindaco di Casali del Manco, come qualcuno malignamente sussurrava durante i suoi eccessivi e numerosissimi tentativi di bloccare la Pisani…

Tornando alla segreteria, lo sanno tutti che Irto ha un carattere democristiano che accontenta tutti e non prende troppe decisioni. Dunque non si creano grandi agitazioni con lui, e un po’ ci si annoia.

A Cosenza invece le cose sono andate diversamente. Hanno eletto questo Pecoraro convinti che fosse un po’ più gestibile, ma adesso lo accusano di essersi  un po’ montato la testa e di essere un legno storto. Adamo in persona ha valutato se mandarlo via qualche mese fa, per sostituirlo con la segretaria cittadina Caligiuri, ma ha capito che non è semplicissimo perché a Roma ha qualche tutela, e così pure Guccione si è adeguato.

E cos’ Capu i Liuni e il maialetto sono stati costretti a fare buon viso a cattivo gioco anche ad alcune cose che non sono proprio piaciute ai due, come il via libera al dialogo con Principe a Rende e l’apertura a De Magistris con il sindaco di Santa Maria del Cedro. Oppure il tentativo (tra l’altro fallito), al tempo in asse con Bevacqua, di candidare Claudio Carravetta a sindaco di Casali del Manco.

Il problema però è che Pecoraro si è convinto che si deve candidare alle prossime elezioni per il Consiglio regionale, e che Mazzuca, Giudiceandrea e Monaco, i tre Re Magi, gli possono servire per portare voti in città e in Presila. Così ha fatto una segreteria provinciale che ha solo uno scopo: la sua candidatura o comunque quella di un suo nuovo pretoriano al Consiglio regionale. 

Probabilmente Adamo e Guccione, senza altri candidati, si adegueranno, ma tre anni sono lunghi e ci sono alcuni ostacoli sulla strada. In primis, i consiglieri regionali uscenti.

L’idea del Pd provinciale è di non ricandidarli a qualsiasi costo e avviarli alla pensione forzatamente, ma un po’ di diplomazia serve e per la segreteria provinciale ci sarebbe stata una cena fra Pecoraro, Iacucci e Bevacqua, Covello (non siamo certi della sua presenza), Bruno Bossio e una deputata lombarda per caso in visita a Cosenza, etc.. All’ordine del giorno la composizione della segreteria provinciale.

Il clima era già teso perché Bevacqua e Locanto non avrebbero apprezzato il commissariamento del circolo di Rende. A tale proposito va ricordato che il congresso cittadino rendese, vinto dai sostenitori dell’attuale amministrazione in forte odore di scioglimento di mafia, si è consumato proprio nella stagione commissariale con la Locanto alla guida della Federazione. La Locanto pare sia cugina del marito della (poi eletta) segretaria Artese (a sua volta sorella del boss Ariosto). Non solo: nella matassa c’è anche il consigliere comunale rendese Superbo, al tempo pare collaboratore di Bevacqua in Regione e adesso dato per “rientrante” nella banda di Rende. Tutto sempre in favore della diplomazia del fedelissimo di Bevacqua, quel furbacchione di Fabrizio Totera, tuttora assessore a Rende in quota Marcello Manna, pardon Mazzetta… 

Inoltre, non sarebbe piaciuto a Iacucci e Bevacqua la linea di includere nella segreteria persone che hanno sostenuto Cuperlo, precludendo ad un probabile rientro di Oliverio nel Pd, con un preciso segnale di porte aperte dal Pd cosentino non gradito dai consiglieri regionali in carica: c’è chi dice che Iacucci potrebbe decadere prestissimo dalla carica e si scommette già sul ritorno in sella di Di Natale, arrassusia e manculicani… 

Questa cena, insomma, si è trasformata in una sorta di resa dei conti. Iacucci chiedeva l’indicazione della sua nota “pupilla” Francesca Cassano, in rappresentanza della sua componente, mentre Bevacqua invece si rifiutava di indicare nomi per via della presenza di Giuseppe Giudiceandrea e Salvatore Giorno nella segreteria provinciale, a cui poneva probabilmente un veto.

Così Bevacqua avrebbe rifiutato la proposta di nominare coordinatore Pietro Lecce, idea proposta da Pecoraro tramite la mediazione di Guccione, se non fossero stati eliminati Giudiceandrea e Giorno e non si è capito anche se Mazzuca, che com’è nota gioca su più tavoli ed è “doppiafaccia” di natura.

Da qui sarebbe nata una vera e propria colluttazione durante la cena, con vino e cibarie a terra. Nel delirio, si narra quasi come una leggenda urbana che Pecoraro – con insulti e improperi – avrebbe lanciato una ceramica decorativa in testa ad un consigliere regionale (in direzione di Bevacqua e Iacucci ma pare che sia stato colpito solo il primo!) con tanto di sanguinamento e di intervento della dirigente Pd “forestiera” in veste di “crocerossina” mentre la Bruno Bossio avrebbe staccato uno stipite di una porta con grande dispiacere della gentile signora rendese che avrebbe messo a disposizione la casa, casa che vi assicuriamo è stata seriamente danneggiata con la caduta anche di una cristalliera e il ferimento accidentale di un gatto. Sì, avete capito bene: anche il gatto è rimasto ferito… Le grida notturne si sarebbero sentite per tutta l’area di Quattromiglia. 

Per il pagamento dei danni, Madame Fifì ha chiesto ai padroni di casa di conferire direttamente col… marito.

La rottura (politica) di Bevacqua ha dunque incrinato l’unità del Partito cosentino, rendendo più difficile la sua corsa per il Parlamento europeo, che stava pensando di lanciare fra qualche mese.

Nel frattempo, Maria Locanto avrebbe minacciato di incatenarsi alla famosa statua delle colombe di Cosenza per protestare contro la nomina di Giudiceandrea. Ma perché? Giudiceandrea è vicinissimo ad Elly Schlein, e con la sua presenza dentro la segreteria è difficile per Maria rappresentarsi come la voce di Elly nel Cosentino…

Diverso invece il ragionamento di Tursi. Aveva avuto la promessa di Irto di entrare in segreteria regionale o almeno di entrare in direzione nazionale del Pd, visto il suo sostegno a Bonaccini, saltate queste opportunità si è rifiutato di prendere in considerazione l’idea di entrare nel provinciale, rinunciando alla proposta fatta. E senza lanciare ceramiche o ingaggiare colluttazioni. Ma nel Pd, si sa, la signorilità è un optional del quale si può fare tranquillamente a meno.