Cosenza, piazza Fera/Bilotti: la “tarantella” di Occhiuto per evitare il collaudo (sotterraneo)

Ritorniamo ad occuparci del grande appalto (mafioso) di piazza Fera/Bilotti a quattro mesi quasi esatti dal sequestro disposto dalla Dda du Catanzaro il giorno del Signore 24 aprile. Mentre Occhiuto e le sue truppe cammellate ne menavano vanto da anni, c’era chi bussava alla loro porta per effettuare il necessario collaudo ormai da altrettanti anni. Attenzione, non stiamo parlando del collaudo della superficie (per intenderci, dove non ci sono i parcheggi ma solo la colata di cemento e le orribili statue dei Filosofi Guerrieri) ma della zona sotterranea, che è rimasta ancora nella terra di nessuno e quindi senza la ratifica dell’agibilità.

Abbiamo saputo da fonti accreditate che per anni non si è potuto fare il collaudo perché Occhiuto stava cambiando continuamente la destinazione degli spazi.
In un primo momento li aveva dedicati ad una serie di attività ludiche ma, dopo gli arresti del 19 gennaio 2017 (tra i quali il suo compare Giorgio Ottavio Barbieri), pare che il cazzaro abbia cambiato idea adducendo la scusa che non vi era molta richiesta di… giochi. Pensate un po’ quanto era furbo!

Poi Occhiuto ha pensato al Museo megagalattico e infine anche al Mc Donald’s per non farsi mancare nulla. Tanto per rimanere in business che gli sono familiari e che, soprattutto, erano confacenti alle caratteristiche dell’uomo che aveva nominato dirigente proprio per ingraziarsi le simpatie del procuratore della Repubblica: Giampaolo Calabrese, notoriamente nipote di Mario Spagnuolo. E tutti capiscono che doveva essere proprio Spagnuolo a bloccare questa indecenza ma ovviamente non l’ha fatto. 

Il piano sotterraneo ha spazi che dovevano essere destinati sia a parcheggio che ad altro tipo di attività e il cazzaro ha perso tempo per piazzarli ai compari giusti, tanto chi lo avrebbe mai disturbato se il procuratore era “sotto schiaffo”? Nessuno. Come in effetti è stato fino alla mattina del 24 aprile.

Occhiuto, tanto per cambiare, ha preso tutto il tempo che serviva per farsi i fatti suoi ma chi doveva collaudare si è giustamente “ribellato” per queste farneticanti ridestinazioni d’uso.
La sensazione, pienamente confermata dal sequestro di 4 mesi fa, è che piazza Fera/Bilotti scotta più di quanto si possa immaginare e che Occhiuto abbia fatto davvero di tutto per farsi “coprire” dal suo amico Spagnuolo. Fino a quando, sinceramente, non lo sappiamo ma sono sotto gli occhi di tutti la corruzione e l’illegalità dilaganti in questa città. E se n’è accorto persino Gratteri…