Cosenza, Provinciali. Occhiuto ordina e Iacucci e Giudiceandrea eseguono: salvate Marco Ambrogio

È venerdì sera quando nella riunione della direzione provinciale del Pd, convocata per “compilare” la lista per il rinnovo del consiglio provinciale, il segretario provinciale Luigi Guglielmelli compie un atto che prima di allora non era mai riuscito a porre in essere, un po’ per vigliaccheria, un po’ perché agli ordini dei superiori bisogna sempre ubbidire: eliminare dalla lista traditori e venduti, a cominciare da Marco Ambrogio, il numero uno in materia di doppiogiochismo, nonché attuale capogruppo del Pd proprio al consiglio provinciale.

Un atto di esclusione politica che sa di prossima espulsione. Marco Ambrogio non è più compatibile con il Pd. Ne ha combinate talmente tante, Marco Ambrogio, che “coprirlo” non è più possibile. L’ultima è stata quella di aver garantito, ancora una volta, con la sua presenza sui banchi dell’opposizione, il numero legale in consiglio comunale al sindaco Occhiuto. Perché, come tutti sanno Ambrogio, oltre ad essere il marito dell’assessore Succurro, donna di primo livello nel cerchio magico di Occhiuto, è sempre stato al servizio del sindaco di Forza Italia, pretendendo di mantenere anche la tessera del Pd. Ambrogio ha fatto e farà sempre quello che gli chiede Occhiuto. E questo a Guglielmelli non sta più bene e sentenzia: Ambrogio è fuori dalla nostra lista.

Per la prima volta nella sua vita politica Guglielmelli fa la cosa giusta. Ma è una “cosa” che dura poco. Infatti, come sempre avviene quando qualcuno della paranza viene escluso, parte subito la mobilitazione dei pezzotti con l’obiettivo di recuperare la candidatura del servo sciocco, in questo caso, al consiglio provinciale.

Saputo dell’esclusione, Ambrogio informa Occhiuto che subito si attiva avviando una serie di interlocuzioni con i suoi amici, i soliti finti oppositori sempre del Pd: Iacucci e Giudiceandrea. Il primo presidente della Provincia, il secondo consigliere regionale. Due personaggi che definire campioni mondiali del salto della quaglia, è dire poco. Meglio conosciuti come i due comunisti con il culo degli altri, sempre pronti a soccorrere e proteggere il proletariato occhiutiano.

Occhiuto chiede ai due di rimediare alla “vigliaccata” di Guglielmelli, anche perché senza Ambrogio in consiglio provinciale i ‘mmasciati agli amici degli amici, chi le fa? E Iacucci ordina a Giudiceandrea, che sta lavorando da tempo alla liste del presidente della Provincia, di inserire nella sua lista Marco Ambrogio.

Ed ecco che Marco Ambrogio cacciato dalla porta, rientra dalla finestra. Che bisogna c’era di candidare Marco Ambrogio, vista l’esclusione voluta dal Pd provinciale? Perché Giudiceandrea e Iacucci, che sono del PD, si prestano allo sporco gioco di Occhiuto? Evidentemente la presenza di Ambrogio in consiglio provinciale serve ad entrambi: sia a Iacucci che ad Occhiuto, con il quale, altrettanto evidentemente, intrallazzano insieme.

Mi sa che non basta espellere personaggi come Ambrogio per recuperare un po’ di credibilità politica, più che qualche espulsione, visti i trasversalismi ancora esistenti, a Guglielmelli servirebbe quel famoso lanciafiamme, tanto caro a Renzi, che nessuno ha mai avuto il coraggio di accendere.