Cosenza, qui Tribunale: manca il giudice, parole grosse tra avvocati e cancellieri

Cara dott.ssa Mingrone, cara dottoressa Ferrentino,

Presidente del Tribunale di Cosenza e coordinatore della sezione lavoro,

saprete bene cosa è successo stamani nella sezione lavoro e previdenza, vero?

La stessa sezione che ha riconosciuto (caro giudice Ferrentino) la causa di servizio e la “depressione“ a Raffaele Mauro, che ha suggerito di dare 100 mila euro (Vaccarella) al truffatorePietro Filippo, che ha respinto il ricorso di urgenza dell’avvocato Niccoli, declassato da Mauro perché voleva fare appello alla sentenza sulla depressione.

Insomma, stamattina gli avvocati che avevano udienza nella sezione previdenza hanno atteso invano dalle 9 alle 12 che il giudice Bloise, un giudice onorario, tenesse le sue udienze.

Salvo poi scoprire che era in ferie. Nessuno aveva avvisato gli avvocati, nemmeno dalla cancelleria. A un certo punto è scoppiata una rissa verbale tra alcuni avvocati ed i cancellieri. Sono dovuti arrivare i gendarmi, come nelle canzoni di De Andrè, per sedare gli animi e sgomberare l’aula a mezzogiorno.

Tre ore di vana attesa per avvocati e cittadini, molti di loro alle prese con cause per il riconoscimento dell’invalidità.

Non essendoci il giudice non è stato possibile nemmeno aggiornare le udienze.

Una cosa che può succedere solo a Cosenza e sulla quale, ovviamente, calerà il silenzio.

Ci chiediamo fino a quando questa gente potrà abusare della nostra pazienza e se questa sia democrazia. E’ democrazia calpestare i diritti dei cittadini ?

E’ democrazia pensare che passino anni per far riconoscere (quando accade) una misera pensione di invalidità a gente che ne ha bisogno mentre si dà ragione a un falso depresso come Raffaele Mauro che poi “guarisce” e diventa direttore generale dell’ASP?

Che fa il commissario straordinario dell’Ordine degli Avvocati ? Niente.

Non pensate, però, che tutto si possa fare impunemente. Esiste il Consiglio Superiore della Magistratura. E siamo certi che alla prossima che dovesse verificarsi, alla prossima vertenza in cui viene data ragione senza motivo al potentato dell’ASP, qualcuno prenderà carta e penna e si rivolgerà a Palazzo dei Marescialli .

E’ vero che i magistrati non pagano ma possono essere trasferiti. Ricordatelo bene.