Lettere a Iacchite’: “Unical, il paradosso delle tasse”

Il Centro Residenziale dell'Unical

Sono una studentessa dell’Università della Calabria e quest’anno avrei dovuto laurearmi, AVREI perché l’ateneo ha pensato bene di rifilarmi l’importo massimo per la tassa, 1.565,00 euro circa (riservato ai redditi superiori ai 46.000,00 euro, mentre a stento riesco a raggiungere i 12.000 annui), per non aver richiesto la certificazione ISEE DSU (diritto allo studio universitario) presso l’INPS, entro il termine previsto, ossia 20 dicembre 2016, prorogato (senza alcun tipo di avviso) alla metà del corrente mese.

Ho provato a rivolgermi al Centro residenziale e alla stessa direzione ricevendo spallucce, espressioni come “Chi ti pozzu dì”, “Un sacciu nenti” (perché purtroppo è così che ci si rivolge agli studenti!), e una frase terribile: “Lo facciamo per responsabilizzarvi”.

Premetto di essere consapevole che tale errore sia frutto di una MIA disattenzione, ma è così che si responsabilizza uno studente? Portando al lastrico la sua famiglia, impedendogli di raggiungere un obiettivo per cui ha lottato per anni? Gli errori si pagano, giusto, ma col sangue e la rinuncia? Non bastava renderci responsabili con una semplice mora, anche più salata di quella prevista, come in molte altre università d’Italia accade? E’ così che un ateneo imponente come il nostro tratta gli studenti, praticando strozzinaggio per riempire le sue casse?

Una studentessa amareggiata