Cosenza, sanità depressa: anche le Iene hanno “scoperto” il trucco di Pietro Filippo

Le Iene fanno incursione all’ASP di Cosenza per il “caso” del truffatore Pietro Filippo.

Nella giornata di martedì 9 gennaio la “Iena” Filippo Roma con la sua troupe hanno fatto incursione nei locali dell’ASP di Cosenza in via Alimena; motivo del blitz è la grottesca vicenda che ha visto il truffatore Pietro Filippo essere destinatario di un vergognoso risarcimento di €100.000,00 ed inoltre di un incarico di primario dal suo “compare” Raffaele Mauro meglio conosciuto come Faccia di Plastica. Ieri sera è andato in onda il suo servizio.

Ma torniamo alla giornata di martedì. La “Iena” Filippo Roma arriva nei locali dell’ASP e chiede di poter parlare sia con il dottore Pietro Filippo che con il direttore Mauro, ma gli viene risposto che nessuno dei due è in sede. In realtà pare che il depresso Mauro, avvertito della presenza delle “Iene”, si sia rifugiato nelle stanze del dottore Franco Laviola e solo dopo un’estenuante trattativa e dopo aver fatto intervenire i carabinieri abbia acconsentito ad essere intervistato sull’argomento.

Il dottore Pietro Filippo è stato invece intercettato dalle “Iene” (come potete vedere dalla foto di copertina) in piazza Zumbini a bordo di un’autovettura dell’ASP con tanto di autista! Invero, il dottore Pietro Filippo non è “nuovo” a subire “incursioni” del genere, infatti qualche anno fa, quando rivestiva l’incarico di Direttore del Distretto Sanitario di Rende, un gruppo di anziani e di disabili si rivolse al TG satirico “Striscia la notizia” in quanto non era loro consentito di accedere ai servizi sanitari del medesimo distretto. Striscia accolse la richiesta d’aiuto delle due fasce deboli di utenza e fu così che in quel di Rende arrivò l’inviato speciale di bianco vestito Moreno Morello. Quest’ultimo intervistò l’inadeguato Direttore Filippo il quale, biascicando, non seppe dare risposta alcuna alle oggettive difficoltà riscontrate dagli anziani e dai disabili: la classica figura barbina.

Tanto ciò premesso, il direttore Mauro, con deliberazione N°2103 del 20/11/2017 nomina, illegittimamente ed illegalmente, Direttore della Struttura Complessa “Tutela anziani e disabili” giusto il dottor Pietro Filippo!

Dall’esame del misero curriculum emerge che Filippo è specialista in Psichiatria e viene da sé chiedersi quali esperienze o competenze professionali possa avere circa le problematiche riguardanti i disabili o gli anziani, competenze ed esperienze che certamente sarebbero da ritrovare piuttosto in uno specialista in Geriatria o in Fisiatria.

La suddetta deliberazione N°2103, che vede come struttura proponente la stessa Direzione Generale (Mauro propone a se stesso!), ha come Responsabile del Procedimento il dottore Remigio Magnelli, meglio noto come Fra’ Remigio da Varagine, già condannato ad 1 anno di reclusione per reati contro la Pubblica amministrazione e addirittra destinatario di una richiesta d’arresto sventata in extremis. Pertanto: un condannato è Responsabile di un procedimento illegittimo ed illegale a favore di un truffatore ed adottato da un Direttore Generale depresso cronico!

Pietro Filippo

E’ giusto il caso, infatti, di sottolineare che il dottore Filippo è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per falso e truffa. Testualmente: “… viene confermata l’affermazione di responsabilità di Pietro Filippo per il reato continuato di truffa commesso quale dipendente dell’Azienda Sanitaria di Cosenza facendo figurare falsamente la propria presenza in sede mediante timbrature del cartellino marcatempo effettuate da altri dipendenti e mendaci autocertificazioni attestanti tale presenza…veniva altresì affermata la responsabilità dell’imputato per il concorso nel reato continuato di falso ideologico commesso da P. L., medico dell’ufficio di Medicina Legale del Distretto Sanitario di Cosenza, attestando, a seguito di richiesta del Filippo, di aver effettuato con esito positivo la visita per l’idoneità di P. R., suocero del Filippo al rinnovo della patenta di guida rideterminandosi la pena in mesi 5 e giorni 10 di reclusione”.

Nella suddetta deliberazione N°2103, Mauro richiama la deliberazione N° 2005 del 2016 che altro non è se non l’accordo transattivo che ha previsto il risarcimento di €100.000,00 a favore del truffatore Filippo per risarcimento danni in quanto l’ASP non avrebbe messo il Filippo stesso in condizione di svolgere le funzioni di Direttore dell’Unità Operativa Complessa “Gestione Integrata Residenzialità Accreditata e Non Autosufficienza-Cronicità-Fragilità” sulla quale era stato a suo tempo, peraltro illegalmente (!), ricollocato dall’allora Direttore Generale Scarpelli.

In realtà il Giudice del Lavoro Dottore Vaccarella, alla richiesta di risarcimento danni pretesa dal truffatore Filippo e pari a € 323.538,00 (incrementabile secondo il richiedente con la personalizzazione del 25% ad euro 404.432,00) per “…danni all’integrità psico-fisica…” aveva a suo tempo proposto di transigere la controversia esclusivamente attraverso un risarcimento pari a € 100.000,00, proposta che venne accettata (e ci mancava pure!) da Filippo, testualmente “…Il Giudice propone quale soluzione conciliativa quella del risarcimento a favore del ricorrente da parte dell’Azienda resistente di una somma risarcitoria pari ad € 100.000,00 ed invita le parti alla valutazione di tale proposta…Di fronte a tale proposta il ricorrente manifesta la disponibilità a transigere la controversia allo stato degli atti, accettando la riduzione delle proprie complessive pretese nei termini indicati dal Tribunale.” .

Raffaele Mauro, direttore generale dell’ASP di Cosenza

Ma ecco il colpo di genio dei …compari Filippo e Mauro: nell’atto di transazione, oltre al risarcimento di € 100.000,00, compare testualmente “…di attribuire al ricorrente altra posizione direttiva equivalente alla prima sia sotto il profilo giuridico sia sotto quello economico…”!!!

Mauro, in spregio a tutte le norme che prevedono l’attribuzione degli incarichi direttivi ha pertanto artatamente obbligato se stesso a conferire un incarico di struttura complessa al pregiudicato e suo compare dottore Filippo. In realtà le illegittimità ed illegalità sono numerose, non ultima quella che vede un giudice del lavoro accettare una transazione che prevede l’attribuzione, peraltro illegale, di un incarico dirigenziale in una Amministrazione Pubblica. La nota di colore è che, dall’analisi del carteggio relativo a detta controversia, emerge testualmente che la richiesta di risarcimento sia stata quantificata “…sulla scorta di una relazione di perizia medico-legale…” e che pertanto anche il dottore Pietro Filippo risulterebbe quindi affetto da patologia psichiatrica: …e sono in due!

Andiamo adesso al clou della vicenda. La suddetta deliberazione N° 2103, con la quale il “distratto” Mauro conferisce il nuovo incarico al truffatore Filippo, si fonda quindi su quanto contenuto nella citata deliberazione N°2005 di “Presa atto accordo transattivo”.

Il commissario Scura

Ebbene, detta DELIBERAZIONE N°2005 del 20/12/2016 E’ STATA ANNULLATA dal Commissario ad acta per il Piano di Rientro Ingegnere Massimo Scura con DCA N° 10 del 08/02/2017 avente ad oggetto “Annullamento in autotutela deliberazione del Direttore Generale dell’ASP di Cosenza n.2005 del 20 dicembre 2016”!

L’annullamento viene motivato sia per il riscontro di gravissime irregolarità e sia per la posizione del pregiudicato Filippo; testualmente alcuni passaggi del DCA di annullamento: “…il Direttore Generale dell’ASP di Cosenza ha preso atto dell’accordo transattivo sottoscritto tra lo stesso Direttore Generale e il Dr. Pietro Filippo e ha proceduto alla liquidazione nei confronti dello stesso della somma complessiva di € 100.000,00…”.

“…la Corte Suprema di Cassazione ha confermato i primi due gradi di giudizio, convalidando la condanna emessa nei confronti del Dr. Pietro Filippo, per il reato continuato di truffa quale dipendente dell’Azienda Sanitaria di Cosenza e concorso nel reato continuato di falso ideologico, rideterminandosi la pena in mesi cinque e giorni dieci di reclusione e confermandosi la condanna dell’imputato al risarcimento dei danni in favore della parte civile…”.

“…esaminato il D.Lgs. 165/2001, il lavoratore, ferme la responsabilità penale e disciplinare e le relative sanzioni, è obbligato a risarcire il danno patrimoniale pari al compenso corrisposto a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonché il danno all’immagine subiti dall’Amministrazione. La sentenza definitiva di condanna comporta per il medico la sanzione disciplinare della radiazione dall’albo ed altresì il licenziamento per giusta causa…”.

“… la Corte dei Conti ha affermato che il pubblico dipendente già condannato in sede penale per condotte illecite, con riferimento al mancato rispetto dell’orario di servizio, deve risarcire il danno erariale causato…”.

“…l’Azienda Sanitaria di Cosenza ha riportato un evidente danno all’immagine dovuto al clamore mediatico suscitato dalla vicenda per cui è causa il Dr. Filippo…”, “…la deliberazione n.2005 del 20/12/2016 risulta inficiata da violazione di legge e, in particolare, per eccesso di potere per sviamento e irragionevolezza…”.

Pertanto, il Commissario Scura decreta, testualmente, “…DI ANNULLARE IN AUTOTUTELA LA DELIBERAZIONE N.2005 DEL 20/12/2016 ED IL RELATIVO ACCORDO TRANSATTIVO, ALLEGATO AL MEDESIMO PROVVEDIMENTO, SOTTOSCRITTO TRA IL DIRETTORE GENERALE DELL’ASP DI COSENZA E IL DR. PIETRO FILIPPO…” , ed inoltre, “…DI DEMANDARE ALL’AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE DI COSENZA, FERMA RESTANDO LA RESPONSABILITA’ DISCIPLINARE, IL RECUPERO DELLE SOMME DOVUTE DAL DR. FILIPPO A TITOLO DI RISARCIMENTO DEL DANNO PATRIMONIALE SUBITO DALL’AMMINISTRAZIONE, A CAUSA DELL’INDEBITA PERCEZIONE, DA PARTE DEL MEDESIMO, DI EMOLUMENTI A TITOLO TRATTAMENTO ECONOMICO PER PRESTAZIONI LAVORATIVE RETRIBUITE MA NON REALMENTE SVOLTE…”, “…di trasmettere il presente atto alla Corte dei Conti e ai Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze…”!

In estrema sintesi: avrebbe dovuto essere il truffatore Filippo a risarcire l’ASP di Cosenza per danno all’immagine e per retribuzione indebitamente percepita, avrebbe dovuto essere radiato dall’Albo dei Medici e avrebbe dovuto essere licenziato dall’ASP stessa! Al contrario, è Mauro a liquidargli la somma di € 100.000,00 e addirittura ad assegnargli un nuovo incarico di primario! Viene quindi da chiedersi quale è stato nella vergognosa vicenda il ruolo dei rappresentanti delle istituzioni: il Presidente dell’Ordine dei Medici, il Procuratore della Repubblica, il Ministro della Sanità, i Revisori dei Conti dell’ASP e chi più ne ha…

Pare che alla fine dell’intervista con Mauro, la “Iena” Filippo Roma abbia addirittura “amichevolmente” (?) spiluccato dal buffet organizzato in sede in occasione di un “festino” per il pensionamento di un dipendente dell’ASP, ma… è risaputo: le “Iene” fanno finta di “leccare” per poi “azzannare” almeno quelli che si possono toccare. Il servizio registrato nella giornata del 9 gennaio è andato in onda ieri sera ancora una volta l’ASP di Cosenza è salita vergognosamente alla cronaca nazionale.