Cosenza si candida ad ospitare le Olimpiadi della Legalità

Nel mentre in tutto il resto della Calabria impazzano retate contro corrotti, infedeli di stato, mazzettari, e ‘ndranghetisti, a Cosenza la vita, per i cosentini, scorre serena e felice. Lontana dal terrificante urlo delle sirene e dallo sconvolgente abbaglio dei lampeggianti che i nostri corregionali, non senza angoscia, sono costretti a vivere. Povera gente. Abbiamo letto di tanti calabresi, tranne i cosentini, che nel tempo hanno avuto la sfortuna di vivere questa drammatica situazione, e che ancora oggi non riescono a scrollarsi da dosso il peso di questo incubo che tormenta le loro notti. Un trauma che difficilmente guarisce. Certo, anche noi cosentini abbiamo i nostri problemi, ma almeno non siamo costretti a vivere con l’ansia di essere svegliati nel cuore della notte dall’urlo delle sirene in giro per la città a caccia di corrotti, mazzettari, servitori dello stato infedeli e massomafiosi, così come succede giornalmente in tutto il resto della regione. Il che non ci sembra poco.

Non sappiamo dire se questa serenità di cui noi cosentini godiamo sia frutto di fortuna o di un alto senso del dovere politico e istituzionale che contraddistingue la nostra “classe dirigente” a tutti i livelli, e perciò immune da ogni forma di corruzione e infedeltà, ma, anche in mancanza di questo dato, una certezza noi ce l’abbiamo: dentro le mura della nostra città tutti i cosentini sono al sicuro. Cosa che non possono dire i nostri corregionali sempre in balia di qualche evento criminale, e costretti a convivere con un sistema marcio e corrotto. Una differenza che ci permette di sottolineare, con un pizzico di vanto, di essere la sola città in terra di ‘ndrangheta, a non finire mai in prima pagina per storie di politici corrotti, di mazzettari, di servitori dello stato infedeli, e di colletti bianchi collusi. Come succede a Catanzaro, Vibo, Reggio Calabria, Crotone, provincie comprese. E in questo mondo di ladri, come cantava Venditti, è davvero tanto. Un vanto per i politici e le istituzioni della nostra città che meritano di sventolare alto il vessillo della legalità. Cosenza, almeno per questo, meriterebbe di ospitare le prossime Olimpiade della Legalità, al di là se tutta questa legalità presente n città è frutto di fortuna o di onestà politica e istituzionale. Resta però il fatto che la nostra città ha l’occasione di candidarsi per ospitare un evento mondiale che questa volta, a differenza dei tanti no ricevuti in passato e di recente ad altre candidature, può davvero raccogliere tantissimi sì. Una occasione che va sicuramente colta perché si sa che “l’occasione fa l’uomo onesto”. Che potrebbe diventare lo slogan delle prossime Olimpiadi della Legalità.