Cosenza-Sudtirol. Al “Marulla” un’altra partita senza tifo

Allo stadio Gigi Marulla di Cosenza si profila la terza partita senza tifo. Dopo quelle contro Parma e Ternana, anche la partita contro il Sudtirol si giocherà in un silenzio surreale, che è la contestazione che più fa male al taccagnissimo patron Gargamella, che è interessato al denaro più di ogni altra cosa nella vita, tanto da mortificare e umiliare continuamente una tifoseria, che è stata costretta a disertare lo stadio per fargli capire che non lo vuole più.

In queste settimane sono andati in scena inutili e patetici appelli ai tifosi fatti un po’ da tutti ma senza nessun risultato. Persino qualche giornalista “di grido” è stato ingaggiato dalla banda di Gargamella per mettere in crisi il tifo organizzato. Per non parlare dei mezzucci delle curve a 1 euro o a 10 euro per invogliare i tifosi più passionali a ritornare allo stadio. Ma settimana dopo settimana il numero dei paganti diminuisce, fino ai 1.160 della partita con la Ternana: numericamente siamo ormai ai livelli della Serie D. Per buttare fumo negli occhi, Gargamella ha provato anche a ingaggiare a due lire Mauro Zarate, 36 anni sul groppone, come sostituto di Larrivey, ma neanche questa patetica “mossa” ha sortito effetti. Niente da fare. La tifoseria è talmente incazzata che ricopre di insulti i post della società riguardanti la partita di domani. Un disastro totale. 

La realtà è quella di una proprietà che, da almeno cinque anni, cioè da quando i Lupi sono tornati in Serie B, antepone sempre e comunque i propri egoistici interessi a quelli del Cosenza Calcio. Mai una programmazione, mai un anelito di orgoglio, sempre un mendicare in mezzo ad un mare di rifiuti.
Una proprietà che, quando parla, trasmette la stessa sensazione del gesso che stride sulla lavagna. Perché il tifoso sa che, in un modo o nell’altro, c’è il tentativo di farlo diventare comprimario, se non muta comparsa, del Cosenza.
Per cinque anni molti tifosi hanno quasi fatto finta di niente, concedendo ogni volta credito a chi, puntualmente, li ha considerati meno di niente, a chi li ha resi lo zimbello d’Italia, e a chi ha disonorato il nome del Cosenza.
Oggi il tifoso medio non vuole più sentir parlare di Gargamella, lo schifa, con decenza parlando, e fino a quando resterà in sella, il numero dei paganti è destinato a diventare sempre più ridicolo.