Cosenza, un calvario infinito: 5 pappine sul lago di Como. E Gargamella se ne va via prima e a testa bassa

Un calvario che si preannuncia infinito. Il Cosenza esce sconfitto malamente a Como, dove prende addirittura cinque pappine e mostra definitivamente il suo vero volto, perfettamente sovrapponibile a quello del suo patron: una nullità. L’immagine emblematica di questa partita è quella di Gargamella che esce a testa bassa in anticipo dallo stadio di Como dopo il quinto gol dei padroni di casa. Se qualcuno – noi compresi – si era illuso che la squadra si potesse riprendere dopo la vittoria interna con il Parma, le gare successive ma soprattutto l’assurdità di un mercato invernale senza alcun criterio logico hanno fatto ripiombare il Cosenza nella melma. Lupi sempre più soli all’ultimo posto e peraltro attesi da una serie di partite proibitive (Reggina e Spal in casa, Genoa e Frosinone in trasferta) che non faranno altro che peggiorare la situazione, anche se dovesse arrivare lo scontato esonero dell’allenatore Viali e magari pure quello del direttore sportivo Gemmi, l’uomo che stupisce… i caggi.

I mille supporter cosentini presenti al Sinigaglia hanno schernito a lungo il nemico giurato dei puffi, che improvvisamente è stato abbandonato dal suo leggendario culo. Anche oggi a Como non sono mancati i passaggi dettati anche da un pizzico di malasorte che ci ha messo del suo. E se fino a ieri la fortuna passava sempre dalla parte del “capellone” adesso se ne sta girando alla larga. 

C’è stata partita in pratica solo nel primo tempo, quando le squadre si sono affrontate a viso aperto e hanno costruito molto. Como in vantaggio dopo una decina di minuti grazie a un colpo di testa di Gabrielloni lasciato incredibilmente libero sugli sviluppi di un corner. Ma Cosenza reattivo e capace di pareggiare al 26′ con un eurogol di Marras e ancora in palla fino alla fine del primo tempo, quando un episodio decisamente scarognato ha punito il Cosenza. Vaisanen ha ingenuamente colpito con la mano un pallone vagante e l’arbitro, richiamato dal Var, non ha potuto far altro che assegnare il rigore ai lariani, in gol con Cutrone. Poi, il tracollo. Dopo appena 30 secondi dall’inizio della ripresa, D’Orazio devia nella sua porta un tiro di Pierozzi e il Como passa in men che non si dica sul 3-1. Il Cosenza potrebbe riaprire la gara ma Delic (chi era costui?) si divora un gol quasi a porta vuota, Viali prova a mettere forze fresche, D’Urso sfiora ancora un altro gol, che in altre occasioni magari avrebbe fatto e apre la strada al finale tragicomico, con il Como che segna altri due gol umiliando la squadra ma non certo la tifoseria, che continua a cantare, ballare e…a mandare affanculo Guarascio alias Gargamella. Sarà una magra consolazione ma è bellissimo vedere la faccia di culo del patron sconsolato e depresso: prima o poi si arrenderà. E chi la dura, la vince.

COMO-COSENZA 5-1

COMO (3-4-1-2) Gomis; Odenthal, Scaglia, Binks; Parigini (dal 66′ Ioannou), Baselli (dall’11’ Iovine), Bellemo, Pierozzi (dal 75′ Faragò); Fabregas (dal 66′ Arrigoni); Gabrielloni, Cutrone (dal 66′ Mancuso). IN PANCHINA Ghidotti, Da Riva, Chajia, Da Cunha, Vignali, Canestrelli, Blanco. ALLENATORE Longo.

COSENZA (4-3-2-1) Micai; Venturi (dal 59′ Rispoli), Rigione, Vaisanen, D’Orazio; Cortinovis (dal 59′ D’Urso), Calò, Brescianini; Marras (dall’80’ Agostinelli), Nasti (dall’80’ Zilli); Delic (dal 59′ Finotto). IN PANCHINA Marson, Martino, Meroni, La Vardera, Kornvig, Florenzi, Voca. ALLENATORE Viali.

Arbitro: Matteo Gualtieri della sezione di Asti

Reti: 13′ Gabrielloni (Co), 26′ Marras (CS), 48′ pt rig. Cutrone (Co), 46′ Pierozzi (Co), 71′ Ioannou (Co), 76′ Gabrielloni (Co)

Ammoniti: Nasti, Brescianini, Ioannou