Cosenza. Verità per Ilaria. I consulenti della procura hanno depositato la perizia. Tutti gli scenari possibili

COSENZA – I consulenti nominati dalla procura di Cosenza hanno depositato l’attesa perizia destinata a fare luce sulla morte di Ilaria Mirabelli, la giovane cosentina che ha perso la vita a Lorica il 25 agosto in un presunto e anomalo incidente stradale che ha coinvolto l’auto sulla quale si trovava insieme a un uomo, Mario Molinari, con il quale aveva una relazione da pochi mesi, che è stato denunciato dai familiari ed è accusato di omicidio stradale. L’ingegnere Fausto Carelli Basile e i medici legali Bernardo Cavalcanti e Vannio Vercillo hanno consegnato alle pm titolari del caso, Donatella Donato e Mariangela Farro, le loro conclusioni alla luce degli accertamenti tecnici irripetibili eseguiti sulla Volkswagen Up di proprietà del padre di Mario Molinari, Antonio, tra il 20 settembre e il 9 ottobre scorsi. I consulenti hanno preso in esame anche le conclusioni dei carabinieri del Ris di Messina, che hanno esaminato alcuni capelli e alcune tracce di sangue repertate nell’auto.

La perizia dovrà rispondere principalmente ad una domanda: chi era alla guida dell’auto? Mario Molinari continua a sostenere che alla guida ci fosse la ragazza ma due testimonianze molto pesanti e altri indizi, tra i quali anche la prova sostenuta dalla sorella di Ilaria nell’auto per verificare a che distanza fosse dalla pedaliera e dal volante, lo smentiscono categoricamente. Il lavoro dei consulenti, di conseguenza, sarà fondamentale per stabilire la verità su questo punto, dal quale – a cascata – dipende tutto il resto. Se, come tutti pensano a Cosenza, alla guida c’era Molinari, e se la perizia dei consulenti accerterà scientificamente questa verità, l’uomo dovrà decidere se continuare a sostenere la sua versione oppure decidersi a cambiarla.

Alla luce del deposito della perizia, gli scenari possibili che si aprono sono tre. La procura potrebbe decidere, una volta esaminati gli atti, di emettere una misura cautelare nei confronti di Molinari, oppure notificargli un avviso di conclusione delle indagini. In questa seconda ipotesi, Molinari avrebbe 20 giorni di tempo per chiedere di essere nuovamente interrogato o per presentare memorie difensive. La terza ipotesi è quella dell’archiviazione del caso. La decisione della procura a questo punto dovrebbe essere imminente.

L’ingegnere Carelli Basile e i dottori Cavalcanti e Vercillo hanno seguito tutti gli accertamenti tecnici irripetibili effettuati sull’auto di proprietà di Antonio Molinari: quello del 20 settembre e anche quello del 9 ottobre, durante il quale la sorella di Ilaria ha verificato le distanze dai pedali e dal volante dell’auto. Di conseguenza, hanno avuto modo di “entrare” direttamente nelle dinamiche che hanno portato alla morte di Ilaria e potranno rispondere senza se e senza ma alla domanda che tutta la città di Cosenza e non solo si pone ormai da quel maledetto 25 agosto. Alla guida della Volkswagen Up c’era il figlio del proprietario, tale Mario Molinari, che quel giorno era in compagnia di Ilaria dopo che la loro relazione sentimentale si era interrotta da almeno tre settimane? Tutti gli indizi e persino diverse testimonianze spingono verso questa direzione ma il diretto interessato e i suoi protettori continuano a negare e affermano che alla guida ci sarebbe stata Ilaria. La perizia dei consulenti, tuttavia, farà totale chiarezza sul punto. 

Il legale della famiglia Molinari, l’avvocato Guido Siciliano, è fiducioso per le risultanze della perizia e chiaramente è convinto che alla guida dell’auto ci fosse Molinari. Il legale ha espresso soddisfazione per il fatto che i consulenti della procura abbiano rispettato i tempi previsti ed ha apprezzato la circostanza che la pm Donato, in questi mesi, abbia dato assoluta priorità al lavoro dei consulenti per questo caso, evitando di nominarli per altre inchieste.