Uno su due. L’annuncio dell’innalzamento dell’asticella, con contestuale conferma di allenatore e direttore sportivo, del solito imperterrito Gargamella, s’è concluso con una mezza promessa mantenuta e con l’altra puntualmente disattesa. La tifoseria, ormai rassegnata, l’ha presa anche abbastanza bene valutando che, in fondo, ‘sto Viali – al di là dell’ormai leggendario culo di Guarascio – non è che fosse un’arca di scienza. E argomentando che di sicuro era meglio il Bisoli della penultima salvezza.
Entrando nello specifico, è evidente che il “problema”, diciamo così, è un altro oppure se preferite è il solito. L’offerta dell’Ascoli a Viali è stata un biennale a 70 mila euro a stagione, quindi niente di eccezionale, forse addirittura alla portata di Gargamella. Ragion per cui ciò che ha spinto Viali ad accettare l’offerta dell’Ascoli è il progetto tecnico che (non) gli è stato presentato. Da ciò si deduce che, come in precedenza, il Cosenza non ha un progetto tecnico ed è questo il vero problema, come al solito.
Viali è quello che è: allenatore in bassa fortuna che si è rivalutato a Cosenza ma non è certo il top della categoria. Non serve neanche uno “scienziato” per intuire che il tecnico avrà chiesto al diesse Gemmi che fine faranno i vari Micai, Marras, Nasti, Brescianini e Florenzi. Che poi sono quelli che hanno fatto la differenza da gennaio in poi. Se, come è quasi certo, di questi calciatori non ne rimarrà neanche “mezzo”, non serve neanche in questo caso uno “scienziato” per capire che di “progetto tecnico” anche per questa stagione a Cosenza non ce n’è traccia.
Non resta che aspettare il solito disperato o se preferite “folle”, che nun u vò mancu a mamma com’è accaduto esattamente per tutti gli altri. E adesso, via al casting che vogliamo farci quattro risate.