Covid, Cosenza. L’Asp dice no a iGreco: pazienti delle Rsa trasferiti a Cetraro. Anche i ricchi piangono…

Ogni tanto riusciamo anche a dare qualche buona notizia. Nella serata di ieri l’Asp di Cosenza, in uno dei rarissimi sussulti d’orgoglio della sua storia fatta di malaffare, corruzione, clientele e sprechi di denaro pubblico, ha avuto il “coraggio” di dire di no ai boss indiscussi della sanità privata cosentina, i famigerati fratelli iGreco di Terravecchia.

I pazienti Covid delle Rsa di Casali del Manco e di San Pietro in Guarano non saranno trasferiti nella clinica Madonna della Catena di Laurignano. Una decina di pazienti stamattina approderanno all’ospedale Jannelli di Cetraro, che tornerà Centro Covid come nella prima ondata di pandemia mentre gli altri – almeno per qualche giorno – resteranno dove si trovano, seguiti dalla task force dell’Asp di Cosenza.

I fratelli iGreco hanno fatto di tutto per portarli a Laurignano – dove ci sono già 16 pazienti positivi al Covid della loro clinica – ma quando sono stati smascherati nelle loro consuete e squallide manovre di arricchimento (la tariffa per la degenza di un paziente Covid è di 250 euro al giorno…), all’Asp dev’essere accaduto qualcosa. Chissà, forse qualcuno ha deciso di alzare la testa quando tutta Cosenza ha commentato amaramente che questi “signori” sono in pratica i “padroni” dell’Azienda. O forse a qualcuno saranno venuti i brividi quando ha realizzato che questa operazione di trasferimento avrebbe portato nelle casse dei signori di Terravecchia 12mila euro al giorno. Fatto sta che l’accordo – dato in pratica già per concluso dai media di regime – è clamorosamente andato in fumo.

iGreco hanno cercato disperatamente di far scrivere ancora una volta ai media di loro riferimento che questa operazione sarebbe stata “gratuita” ma il “piano zero” non solo non ha funzionato ma si è rivelato un vero e proprio “boomerang”. Niente da fare. Anche perché non era affatto vero che iGreco avrebbero preso gratis i pazienti Covid della Presila. I signori di Terravecchia, infatti, si erano sì proposti per ricoverarli loro ma a condizione che avessero un contratto sottoscritto con pesanti ripercussioni monetarie per l’Asp, altro che gratis et amore Dei. E come succede nelle favole, chi troppo vuole nulla stringe… Almeno per ora iGreco dovranno ingoiare il rospo e il boccone amaro. Pensassero a curare i loro pazienti contagiati non si capisce ancora come e anche l’Asp – visto che finalmente ha alzato la testa – cerchi di capire cosa succede nella clinica di Laurignano. Per i giorni che verranno, continueremo a seguire da vicino la vicenda e se – come sperano gli squallidi fratelli – ci sarà qualche cedimento dell’Asp di Cosenza, non esiteremo a renderne conto ai nostri lettori, perché noi di questa gente non abbiamo paura e “schifiamo” la loro vergognosa sete di denaro.