Crotone 2020, prove tecniche di ribaltone per tutta la Calabria (di Danilo Colacino)

Fonte: L’Irriverente, il blog di Danilo Colacino

La guerra che si è scatenata a Crotone, ormai con reciproco scambio di accuse social, fra il principale sostenitore di Vincenzo Voce sindaco Carlo Tansi e un maggiorente (assai chiacchierato per la verità) della politica locale quale Enzo Sculco è la spia dell’altissima posta in gioco. Un “premio” che travalica i confini della città di Pitagora. Il successo di Voce potrebbe infatti avere un impatto davvero dirompente sulla realtà amministrativa calabrese che va “liberata” prima o dopo.

Se Voce vince la sua dura competizione, niente sarà più come prima. E io lo spero anche nell’ottica della mia amata terra natale in cui il blocco di potere che si è creato, anche e soprattutto in vista del post Abramo, è solo apparentemente a prova di bomba. Certo, Catanzaro è una “città bunker” ancor più di Crotone e pur se tutti si lamentano, poi nelle urne – a giudicare da come votano da circa 25 anni a questa parte – sembrano vivere a Zurigo. Ma inutile rammaricarsene. Va così.

Sta di fatto, tuttavia, che il gruppo capace di tenere in scacco la città sta inglobando di tutto, inclusi i compagni che un tempo al massimo…sbagliavano mentre adesso si vendono. E non solo loro, miei cari amici.
Ma questa “compagnia di giro” ha un Tallone d’Achille. Anzi, più d’uno. Il primo è di sicuro quello che è formata da individui senza alcun collante politico, ma tenuti insieme solo dall’interesse. Ergo è un gruppone molto fragile e pronto a sfaldarsi come ad esempio la coalizione pro Enzo Ciconte nel 2017 (data per certa vincitrice con 11 liste a sostegno contro le sole 6 del Sergiun invece trionfatore).

Ma non è da sottovalutare l’ira funesta di un personaggio ancora tanto influente nello scacchiere isolato – a seguito di una precisa strategia studiata ad hoc contro di lui – da una simile operazione che va nella direzione di una specie di centrodestra super-allargato. E siamo già a due. Ecco però servito pure il terzo punto debole: l’aspirante sindaco scelto con appena un paio di nomi in realtà in lizza che fanno rima in un caso con recenti, mentre nell’altro con annosi, flop. Nulla è ancora deciso, allora. E se a Crotone si verifica il…ribaltone, nel capoluogo niente sarà scontato in particolare se il fronte di “liberazione” di Catanzaro avrà la forza – come accaduto a Crotone – di chiudere le porte in faccia ai voltagabbana e scherani di Abramo & company. Gente che non serve, perché inaffidabile e opportunista.