Crotone. Depurazione Papanice e Corap, lavori mai fatti: la Regione avvia revoca finanziamenti

CROTONE – La Regione Calabria ha avviato le procedure di revoca dei finanziamenti relativi al miglioramento della depurazione nel comune di Crotone. In particolare si tratta di finanziamenti ottenuti nell’ambito del Patto per lo sviluppo della Calabria (Fsc 2014-2020). Il primo di 963 mila euro riguardava i lavori di collettamento della frazione Papanice e della località Margherita al depuratore di Crotone; l’altro finanziamento e, di 3,6 milioni di euro, era stato assegnato per il potenziamento del depuratore Corap (nell’area industriale), il completamento della rete fognaria e collettori delle frazioni non servite del comune di Crotone e la realizzazione dell’impianto di fitodepurazione in località Iannello.

Entrambi i progetti sono stati approvati dalla giunta Vallone; la Regione Calabria li aveva finanziati il 14 giugno 2018 (dgr 6230) e le convenzioni sono state firmate il 10 settembre 2019 per un importo complessivo di 4,6 milioni di euro. I progetti, però, risultano ancora non avviati e per questo la Regione ha attivato le procedure per la revoca dei finanziamenti e la restituzione della somma di 1.150.000 versata a titolo di anticipazione. La procedura di revoca, a dire il vero, è stata avviata nel febbraio scorso quando la Regione Calabria evidenziava come “il Comune di Crotone ha dimostrato inerzia nei modi e nei tempi nell’avviare le procedure per la realizzazione degli interventi programmati”.

Sulla vicenda i consiglieri comunali del gruppo Consenso, Fabiola Marrelli ed Enrico Pedace, hanno presentato una interrogazione al presidente del Consiglio comunale, Giovanni Greco, indirizzata al sindaco Vincenzo Voce, per avere chiarimenti su quanto messo in atto dall’attuale Amministrazione per evitare la perdita di tale finanziamento.
“È grave assistere inermi a questa vicenda” scrivono i consiglieri che annunciano: “la eventuale perdita definitiva di tali finanziamenti, atti a realizzare opere di strategica importanza e di rilevanza ambientale, ci vedranno costretti ad adire ogni forma di tutela, anche in altra sede, a difesa dei cittadini e della loro salute”.

Marrelli e Pedace sottolineando che “anni di lavoro per ottenere questi finanziamenti non possono essere sviliti dalla inerzia di qualcuno” chiedono che “vengano individuate le responsabilità ad ogni livello ed i relativi provvedimenti di censura adottati”.