Crotone, la scaramanzia di Zenga

CROTONE – “Serve un Crotone attento”. Misura le parole Walter Zenga. Alla vigilia della sfida contro il Genoa non parla più di squadra indomita e furente: “l’ultima volta è andata male” dice il tecnico che si concentra soprattutto sugli avversari e dà poche indicazioni per la sua squadra. “Affrontiamo una squadra che gioca molto bene – dice Zenga – che sa difendere bene e che ha subito pochissimi gol soprattutto a Marassi. Il Genoa da quando è arrivato Ballardini ha solidità ed è una squadra pragmatica. Non vuol dire che non gioca bene a calcio. Giocano, hanno trovato forza ed assetto. Hanno una identità ben precisa, hanno raggiunto una quota in classifica per giocare serenamente. Poi quello di Genova è sempre un ambiente particolare dove giocare perché lo stadio ed i tifosi invitano a fare una grande partita. Ci sarà da giocare, da dare battaglia e spero che la mia squadra sia pronta per questa gara”.

Al posto di Capuano (squalificato) andrà Ajeti, mentre è rientrato l’allarme per Barberis. Tra i convocati anche Simic che potrebbe essere utilizzato anche se non per un’intera gara: “So già l’assetto da dare alla squadra. Ci vuole un Crotone attento. In Serie A bisogna imporre il proprio modo di giocare per portare avversario a giocare in modo non consono. Come hanno fatto Juve e Roma portando Barcellona e Real su un campo non abituale. Questo non vuol dire però che giochiamo sulle ripartenze per non fare giocare gli altri”.

Per Zenga sarà importante scendere in campo con l’atteggiamento giusto: “Per me vale sempre una regola, sbagliare si può sbagliare, dipende da come. E’ sempre l’atteggiamento che fa la differenza nella prestazione. Anche dal torello in allenamento. Se si ha un atteggiamento positivo anche sbagliando si può fare una prestazione positiva. Quello che cercheremo di fare è tenere una squadra compatta, corta con le line di passaggio chiuse”.
Zenga ex sampdoriano non sente area di ‘derby’: “Io vedo questa gara da allenatore del Crotone. Mai avuto problemi con il pubblico genoano, c’è sempre stato reciproco rispetto. Da allenatore della Samp, poi, non ho mai affrontato il Genoa”.