Depurazione, ore di attesa per Granata. E la Geko si impegna a pagare uno stipendio

Per la depurazione cosentina sono ore di febbrile attesa. Com’è noto, il presidente del Consorzio Valle Crati Maximiliano Granata è indagato dalla procura della Repubblica di Cosenza per i reati di voto di scambio, abuso d’ufficio e corruzione elettorale e, in virtù di questa inchiesta, è stato interdetto per un anno dai pubblici uffici.

Al Consorzio Valle Crati, tuttavia, non hanno ancora inteso sostituire questo personaggio, notoriamente vicino al sindaco Occhiuto (basti pensare che Granata aveva fatto carte false per far eleggere nelle liste del cazzaro suo fratello Vincenzo). Attendono che il Tribunale del Riesame di Catanzaro prenda una decisione sul ricorso di Granata, presentato dall’avvocato Angelo Pugliese. E questa decisione è prevista proprio per domani.

Maximiliano Granata, presidente del Consorzio Valle Crati e Occhiuto

In tutto questo casino, ci sono 34 lavoratori che non se la passano per niente bene e che accreditano diversi stipendi dalla ditta Geko (ex General Construction), che gestisce il depuratore di contrada Coda di Volpe dalla fine del 2013 e che avrebbe dovuto vincere una gara in project financing del valore di circa 200 milioni di euro in 15 anni.

La gara, com’è noto, è finita a gambe all’aria e l’imprenditore napoletano Alfonso Gallo, invece di concludere l’affare per come gli era stato prospettato dalla solita politica corrotta, si è ritrovato il cerino in mano o, se preferite, la “patata bollente”.

Intanto, nella giornata di ieri, si è svolto un incontro in Prefettura tra la ditta, le organizzazioni sindacali e il Consorzio Valle Crati.

Alfonso Gallo

Questo il testo del verbale approvato al termine della riunione.

“La Ditta Geko si impegna ad erogare entro la fine di questa settimana una mensilità ai lavoratori, mentre per quanto attiene una ulteriore mensilità, la ditta verificherà tale possibilità nel corso dell’incontro che si terrà entro martedì della prossima settimana presso il Consorzio Valle Crati.

A tal riguardo il Consorzio convocherà tutti i sindaci consorziati dei Comuni morosi per i quali la ditta oggi stesso fornirà l’elenco. Alla riunione saranno invitate le organizzazioni sindacali e la ditta Geko. Tale incontro verterà sul rientro dell’attuale esposizione esposizione debitoria dei Comuni verso la Geko e nella definizione di un percorso, anche con la Regione Calabria, finalizzato a definire gli ultimi dubbi che per alcuni Comuni costituiscono motivo ostativo alla approvazione dei contratti di servizio.

Il Consorzio comunicherà a questa Prefettura gli esiti dell’incontro e questo ufficio, su richiesta delle organizzazioni sindacali, ove necessario, convocherà nuovamente le parti unitamente ai sindaci inadempienti.

Le organizzazioni sindacali prendono atto delle aperture e dell’impegno della ditta Geko e aggiorneranno questa Prefettura sugli esiti dell’incontro presso il Consorzio per quanto di loro competenza, relativamente all’integrale mancato pagamento delle mensilità pregresse”.

Il Consorzio Valle Crati era rappresentato dall’avvocato Luigi Ripoli, consigliere di Montalto Uffugo e vicepresidente dell’ente, che, a quanto ci dicono, al momento ha paura anche della sua ombra, In attesa di conoscere la decisione del Tribunale del Riesame sul suo “capo” ovvero Granata.

L’auspicio di tutti è che a Granata venga confermata l’interdizione e che finalmente al Consorzio Valle Crati si possa voltare pagina passando dalla corruzione all’onestà.

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