Diamante, continua lo show dell’indagato Don Magorno: le luci di Natale (finanziate) e Gratteri ospite fisso

Un Comune di indagati ma Don Magorno accende le luci di Natale: pagate da chi?

E’ iniziato ieri nel Tribunale di Paola, il Processo Archimede sulla maladepurazione nell’Alto Tirreno Cosentino, con la prima udienza preliminare, Gup il dott. Alfredo Cosenza. Come i cittadini onesti ricorderanno bene sono coinvolti il gestore dei depuratori di Diamante, Buonvicino, Maierà e Grisolia, il famigerato Pasqualino detto “Settebellezze” (per tutti i depuratori che… inquina!) De Summa più altri 17, fra tecnici vari e un tecnico dell’Arpacal, che avvertiva quando vi erano ispezioni nei depuratori.

Assenti ingiustificati i sindaci, che quando si tratta di fare passerella urlano per il mare pulito, la depurazione, la trasparenza, e nelle aule dei tribunali dove la giustizia dovrebbe riportare la legalità si defilano. Primo fra tutti il sindaco di Diamante Don Magorno, che risulta comunque fra gli indagati, nonostante alla stampa di regime sia stato fatto passare un avviso di chiusura indagini con il suo nome omesso.

Così come sono state omesse le sue telefonate con l’ex capo ufficio tecnico Tiziano Torrano e con De Summa. Tiziano Torrano è stato sospeso dal servizio, ma ha lasciato tracce del suo passaggio nel Comune e sicuramente in qualche conto bancario segreto. Don Magorno fa finta di non sapere nulla, continua nelle sue esternazioni fra gli inchini a Gratteri – sempre suo ospite –, e la leccaculagine verso il neo presidente Robertino Occhiuto al quale ha confessato pubblicamente di aver votato per lui (capirai che novità!).

Una pagina vergognosa per il Comune di Diamante che Don Magorno spera di far dimenticare accendendo luci di Natale milionarie dal 4 dicembre, non si sa da chi pagate, date le condizioni economiche in cui versa il paese, e le continue promesse che sa di non poter mantenere di assunzioni sia al Conad di suo suocero che nel Comune stesso.

All’udienza intanto nessun Comune si è presentato come parte civile. Tanto meno quello di Diamante che è stato coinvolto in prima persona con De Summa e Torrano, e nemmeno il Comune di Buonvicino che ha visto sotterrare nel suo territorio tonnellate di materiale proveniente dal depuratore del suo stesso Comune. Evidentemente sono tutti sotto schiaffo di De Summa che sicuramente ha fatto accordi e distribuito favori con tutti i sindaci con i quali operava tranquillamente.

La prossima udienza è prevista per il 5 novembre e i Comuni sono ancora in tempo a presentarsi come parte civile per tutelare gli interessi dei propri cittadini. Don Magorno dove vede visibilità mediatica ci si butta sempre a pesce (malgrado la… mole) distribuendo sempre ad avvocati compiacenti prebende di migliaia di euro: lo ha fatto per il caso del ragazzo di Cosenza accoltellato tre estati fa, lo ha fatto per la povera ragazza morta per il crollo della funivia, lo ha fatto finanche contro gli ambientalisti e i turisti che mostravano foto del mare sporco, che però quest’anno si è guardato bene dal bere. Che se lo avesse fatto magari ce lo saremmo tolti dalle scatole per qualche mese.

Contro De Summa non conviene fare nulla, evidentemente. I suoi collaboratori se li guarda per bene così come fece per la sua assessora Francesca Amoroso, presa con le mani nel sacco mentre distribuiva attestati falsi di invalidità. Alla sua assoluzione Don Magorno ha pubblicamente applaudito, ma ha dimenticato di fare una diretta quando la pm dott.ssa Cerchiara fece appello a tale assoluzione aprendo nuovamente l’inchiesta. Una domanda sorge spontanea: ma Gratteri tutte queste cose le sa ?