Diamante, don Magorno paga la “cambiale” a Savarese

DON MAGORNO PAGA LA CAMBIALE ALLO SPECULATORE SAVARESE

Era nell’aria l’incarico allo speculatore Savarese, ed è arrivato pochi giorni fa. Savarese , architetto speculatore e cementificatore di Diamante, con beni in Sila e in Puglia, in combutta con altri speculatori della regione, è riuscito in quello che mai era riuscito a fare, in maniera compiuta. Dapprima presentandosi a sindaco ad ogni tornata (e sempre trombato dagli elettori) e poi in minoranza per condizionare tutte le giunte e i sindaci. Lo fece con Ernesto Caselli, con lo steso Magorno e ultimo con il sindaco Sollazzo che dopo una falsa collaborazione lo fece rovinosamente cadere in una sola giornata. Alle ultime elezioni però è riuscito a fare un accordo con don Magorno, grazie anche alla loro parentela, e nell’accordo ha inserito e fatto nominare come vicesindaco il suo braccio destro che è Giuseppe Pascale. Entrambi legati al centrodestra, con Pascale seguace di Pino Gentile e lo stesso Savarese legato prima all’estrema destra, poi ad Alleanza Nazionale con Fini e per ultimo allo stesso Gentile.

Ma Savarese è ben noto alle cronache giudiziarie per l’arresto  avvenuto nel 2006 per usura assieme ad altri truffaldini come Adolfo Collice  già presidente dell’ARSSA. Scrive Arcangelo Badolati sulla Gazzetta del sud del 14 febbraio del 2006: “… Una storia complessa, rilanciata dall’iniziativa del  pm  Francesco  Minisci  che  ha  chiesto  il  rinvio  a  giudizio  del  dirigente regionale del Nuovo   Psi,   Adolfo   Collice,   già   presidente dell’Arssa; dell’ex deputato dell’Udeur, Bonaventura  Lamacchia,  candidato lo scorso  anno  al  Parlamento  europeo;  dell’architetto  Giuseppe  Savarese,  di  Diamante,  e  dell’imprenditore  Domenico  Palumbo,  di  Crotone. L’accusa? Avrebbero prestato, in momenti diversi, delle somme all’ex gestore cosentino di una struttura alberghiera di Casole Bruzio e al titolare di un’ impresa di Camigliatello…”.

Per non parlare della perquisizione negli uffici della sua finanziaria e società edilizia a Diamante per vicende che avevano a che fare con gente che don Magorno conosce bene. Basta leggere “Come nasce una mafia”, il libro di Luigi Michele Perri, dove diverse pagine sono destinate alle sue attività di speculatore. Savarese è conosciuto per aver distrutto le colline di Diamante, la scogliera di Cirella con un “palestrone” che attende ora il cambio di destinazione d’uso per poter essere messo in vendita, e per altre speculazioni all’interno stesso del paese.

Il Palestrone

Ora don Magorno, per mantenere fede al suo patto elettorale, gli dà un incarico all’interno dell’amministrazione comunale, come coordinatore delle attività del sindaco, della giunta e del consiglio comunale. Savarese avrà quindi la possibilità di poter entrare in tutti gli uffici comunali, specie quelli tecnici, visionare delibere e pratiche, e di conseguenza favorire i suoi amici speculatori, come Lombardo e Branda e lo stesso suocero di don Magorno, Biagio Casella. Lombardo, costruttore amico di Savarese, attende l’approvazione di un mega progetto vicino i ruderi di Cirella nei pressi dell’area archeologica, Branda ha gli stessi interessi avendo terreni contigui a quelli di Lombardo, ma sia Branda che Savarese hanno messo gli occhi sul porto e vorrebbero averlo in gestione. Stanno preparando una società occulta per poterlo avere in gestione e questo incarico a Savarese favorirà certamente questo intento.