Diamante. La “rotondina invisibile” del suocero di don Magorno

La “rotondina” del suocero di don Magorno

C’è chi può e chi non può diceva Totò, e “io può” risponde don Magorno, squallido sindaco- sceriffo di Diamante. E difatti basta vedere la “rotondina” che doveva essere obbligatoria di fronte al mega centro commerciale Conad, che sta per essere costruito sulla statale 18 dal suocero di don Magorno, il costruttore Casella, per rendersi conto come questo sindaco di Diamante può fare quello che vuole.

Basta una telefonata e tutto si ferma, anche un controllo da parte dell’Anas o della polizia stradale che fingono di non vedere la rotonda in via di costruzione davanti all’edificio Conad in costruzione. Non una rotonda, come quella al bivio di Scalea per Mormanno, ma una “rotondina”, appunto, piccola come una merendina che venderà la Conad, dove sarà impossibile fare una rotatoria, per auto e anche per gli stessi camion, che dovranno scaricare merci al centro commerciale ma anche per i clienti dello stesso supermercato.

Come può essere possibile, si chiedono tutti quelli che transitano sulla statale 18, che l’Anas non si accorga di quanto si sta costruendo? Come fanno la polizia stradale, i carabinieri, gli stessi magistrati della Procura di Paola, che vi transitano ogni giorno a non rendersi conto che questa rotonda è una truffa vera e propria peraltro molto pericolosa quando il traffico sarà intenso?

L’Anas per l’approvazione del progetto impose una grande rotonda e ben duecento metri a sud e nord di illuminazione con lampioni stradali. E solo un anno fa il cantiere venne bloccato, dalla stessa Anas e tale restò fino a quando non si iniziarono i lavori per questa fantomatica rotonda. Sembrava tutto a posto ed invece ecco che la montagna ha partorito il topolino. Ma appunto c’è chi può e chi non può: non sono riusciti ad avere una rotonda né il grande centro del Tirreno a Belvedere e nemmeno la vicina Despar. Ma loro non avevano né un senatore, né un super sindaco in paradiso.