Discarica di Celico, 42 ragazzi multati per blocco stradale: il silenzio dei sindaci della Presila

Spett.le Iacchite’,

Era l ‘8 marzo del 2014, un nutrito gruppo di cittadini difendeva la propria terra e la salute degli abitanti dalla violenza che veniva perpetrata con l’autorizzazione a sversare materiale “ tal quale” nella discarica di Celico, in barba ad ogni divieto nazionale ed europeoe con la discutibile giustificazione dell’emergenza rifiuti che offre la spanna alla non gestione e alla speculazione privata (Vrenna?)

A 42 ragazzi adesso viene contestato un blocco stradale che cagionava intralcio al transito degli autocompattatori che dovevano raggiungere la discarica.
E a pagare non solo è la salute dei cittadini, ma le tasche di questi poveri 42 ragazzi a cui viene contestata una sanzione amministrativa di euro 2.502 a testa, da parte del Prefetto a pochi giorni dalla scadenza per decorrenza termini delle stesse.

Chiaramente i sindaci dopo aver cavalcato la protesta si sono eclissati, non potendosi mettere contro i poteri politici e imprenditoriali.
Chiaramente la volontà di punire questi ragazzi è data dal voler dare una lezione a tutta la cittadinanza in modo da non disturbare più la politica e gli interessi privati.
Qual è l’insegnamento che diamo a questi ragazzi, oltre chiaramente il danno economico per persone disoccupate?
L’insegnamento o meglio la minaccia del potere alll’intera popolazione della Presila è quella di non disturbare i manovratori, di tenersi i cattivi odori, la spazzatura e il rischio di ammalarsi in silenzio e senza protestare.

Certo, da sindaci che prima mandano i ragazzi a fare le lotte e che speculano poi elettoralmente su quelle azioni e infine li abbandonano a loro destino c’è poco da aspettarsi.
Spero almeno che il glorioso popolo di genitori e mamme e persone che abitano quei territori capiscano che è necessario reagire, non solo per aiutare questi ragazzi e non lasciarli soli, ma per affermare che in queste terre e in questo popolo, i valori della libertà, della salute e della dignità hanno ancora casa nella Presila.

Luciano Luciani