Dov’è detenuto Maurizio Rango?

Maurizio Rango

Dal giorno del suo arresto, Maurizio Rango, definito in una prima perizia medico legale un soggetto dalla personalità istrionica e narcisistica, le ha provate tutte pur di evitare il carcere duro. Non potendo aggrapparsi a nient’altro che non fosse la sua salute, dichiara, attraverso i suoi periti e il suo avvocato di soffrire di claustrofobia. Una malattia che, se accertata, spalancherebbe le porte del carcere al boss cosentino. Ma così non è stato.

Infatti, il dottor Di Mizio così si esprime nella prima perizia: “… Inopinatamente ristretto da un imprevisto provvedimento giudiziario. Non può che trattarsi, pertanto di un goffo tentativo – da parte del detenuto – di far storicizzare una serie di condotte personali e di modi di essere che ha scelto di mostrare agli altri, ritenendo che tutto ciò possa avere un qualche rilievo clinico e pertanto fornirgli un diretto vantaggio personale. Sono emerse – scrive il dottor Di Mizio – caratterisiche di personalità narcisistica e istrionica, ma ben al di sotto della soglia clinica che consente propriamente di porre una definita diagnosi. Si tratta di una componente istrionica che Rango utilizza per dare voce al suo disappunto narcisistico, fortemente contrariato dalla costrizione detentiva”.

Tutti i tentativi, da parte di Rango e dei suoi legali, di evitare il carcere duro, sono stati sistematicamente rigettati dal tribunale di sorveglianza di Roma, che sentenzia un definito regime carcerario speciale: il 41 bis. Rango, in un primo momento detenuto presso la casa circondariale di Voghera, dopo la pronuncia del tribunale è stato trasferito a Novara. E qui inizia il mistero. A Novara, pare che Rango non sia mai arrivato e se c’è stato è solo per “transito”. Pare che di lui si siano perse le tracce. E allora ci siamo messi a cercarlo, e chi più del suo avvocato può fornirci informazioni? Lo abbiamo contattato per porgli qualche domanda.

  • Buongiorno avvocato, mi scusi il disturbo, volevo chiederle se era possibile scambiare due parole con lei.

Avvocato. – Buongiorno, certamente sì. Mi dica tutto tranquillamente .

  • Ci risulta che lei è l’avvocato del signor Rango, volevamo chiederle se può dirci in quale penitenziario è detenuto il suo cliente, visto che a Novara, dove le cronache lo danno, pare non ci sia.

Avvocato. – Infatti è detenuto, già da alcuni mesi, a Sassari

  • Può dirci cortesemente se lei è ancora il suo avvocato?

Avvocato. – sì, certamente

  • A noi risulta, da “radio carcere” che il signor Rango non sia mai salito in sezione…questo è vero?

Avvocato – Mi risulta il contrario. Tra l’ altro ho con il mio assistito colloqui telefonici settimanali e, solo pochi giorni addietro, ho avuto un colloquio diretto presso la casa circondariale di Sassari, ovviamente nella sezione riservata al regime speciale del 41 bis.

  • Per contatto diretto, vuol dire di persona, oppure in video conferenza?

Avvocato. – Di persona presso il carcere

  • Ci può dire quali sono, allo stato, le sue condizioni di salute?

Avvocato. – Sono impossibilitato a dare informazioni al riguardo, poichè vi è procedura in corso.

  • Le pongo una ultima domanda, con un grazie per la sua cortesia, a noi risulta che il detenuto Rango abbia chiesto di cambiare avvocato, è vero?

Avvocato – l’avv. Giorgia Greco, per motivazioni personali, ha rinunciato ad ogni mandato difensivo relativamente al proc. pen. 484/13 cd. Rango Zingari. la rinuncia, in altri termini, è dell’avvocato Greco, e riguarda tutti i suoi assistiti nel predetto procedimento penale. Io resto, all’oggi, ancora il suo avvocato.

Grazie.

GdD