Draghi non esiste (di Marco Travaglio)

(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – In principio era l’Agenda Draghi, che però, per bocca di Lui medesimo, non esisteva. Poi venne il Metodo Draghi, che purtroppo esisteva: tutti al governo e uno solo che decide, Lui (roba che, se Lui si chiamasse Viktor, saremmo già fuori dall’Ue). Poi sopraggiunse la candidatura Draghi al bis senza passare per le elezioni, sussurrata da Letta e rivendicata da Calenda&Renzi: ma anch’essa fu smentita dallo stesso candidato, ancora bruciato dalla trombatura al Colle. Lui però, mentre si diceva indisponibile a restare, continuava a parlare come se non dovesse muoversi da lì: s’immischiava nella campagna elettorale attaccando Lega, FdI e 5Stelle e risparmiando Pd, FI e Sesto Polo; dava dell’incoerente a Conte perché osa parlare di pace; e, per coerenza, smentiva che gli Usa abbiano prove di soldi russi a politici italiani, ma nella stessa frase si scagliava contro fantomatici “pupazzi prezzolati”, senza dire chi sono e prezzolati da chi. Sfidava le leggi della logica svelando che “c’è chi parla di nascosto con Mosca”: ma, se è di nascosto, come fa lui a saperlo? È forse un indovino, un profeta, una spia? O gliel’ha detto di nascosto Putin?

Infine, con notevole rispetto per la Costituzione e la sovranità popolare, lasciava gli ordini a chi oserà succedergli, come le signore dell’alta società alla servitù quando vanno in ferie: “I nostri alleati sono Germania, Francia e altri stati che difendono lo stato di diritto. Com’è che uno si sceglie i partner? Ci si dovrebbe chiedere: quali sono i partner che mi aiutano a difendere meglio gli interessi degli italiani? Date voi le risposte”. Mentre noi cercavamo la risposta, han provveduto a darcela Germania e Francia, i partner che più ci aiutano, accordandosi alle nostre spalle sull’energia. La Francia ci chiude il gas per due anni e lo gira alla Germania in cambio di elettricità: in barba al celebre e celebrato Trattato del Quirinale siglato a novembre da Draghi e Macron per suggellare il leggendario “asse Roma-Parigi” che ora guida l’Europa, il mondo e la galassia. Se questi sono i partner che ci aiutano, c’è da farsi il segno della croce. O magari chiedere una mano a quel puzzone di Orbán. Per fortuna ci restano partner come gli Usa, che ci avevano promesso un sacco di gas liquido, scadente, inquinante e costosissimo, al posto di quello russo: ora purtroppo scopriamo che non possono produrne di più, quindi ciccia. Ma Lui, furbo, in aprile s’era recato in pellegrinaggio in Algeria per strappare 9 miliardi di metri cubi di gas e “fare di Algeri il primo fornitore dell’Italia al posto di Mosca”. Ora purtroppo si scopre che non è poi così sicuro neanche quello. E nei palazzi che contano inizia a serpeggiare un dubbio atroce: ma Draghi esiste veramente o è un apostrofo rosa fra Biden e Biden?