Ecologia Oggi, le tute gialle e il muro di gomma di assessori e dirigenti

Dopo le numerose denunce sulla gestione di Ecologia Oggi che abbiamo scritto e sottoscritto nei giorni scorsi e dopo aver letto anche le diffide fatte dai sindacati, credevamo che qualcosa potesse cambiare e che qualcuno aprisse gli occhi o quantomeno che chi ha agito senza rispettare le leggi, avrebbe ripristinato la legalità dopo tutte le vessazioni subite dalle tute gialle.

Purtroppo, non solo tutto ciò non è avvenuto, ma anzi, in barba alle leggi, si continua a dimostrare ancora una volta che il più forte comanda e che non è vero che in questo settore la legalità viene rispettata. Proprio per niente. Infatti nulla è cambiato: i raccomandati sono rimasti ai loro posti e le loro mansioni sono rimaste sempre le più basse. Ma il messaggio alla politica è stato chiaro: andiamo avanti insieme perché comandiamo noi.

Molte tute gialle ci hanno contattato in queste ore, specie dopo la discussione “social” di Iacchite’ con l’assessore Spataro. Lui dice che nessuna delle tute gialle ha fatto un concorso per entrare a Ecologia Oggi ed ha ragione ma vogliamo anche ricordargli che non hanno rubato nulla a nessuno né tantomeno hanno escogitato strategie per fare spazio ai raccomandati senza contratti e livelli riconosciuti dalla legge perché 20 anni fa era stato Giacomo Mancini a garantire loro un posto di lavoro.

Tutto questo conferma solo un concetto: la magistratura, gli uffici dell’Ispettorato del lavoro, la politica e gli assessori sono complici e conniventi dell’illegalità e seppure smascherati si girano dall’altra parte sicuri della loro impunità e continuano a fare gli interessi dei loro parenti e dei loro clienti.

I sindacati latitano perché non possono fare emergere che anche i propri rappresentanti rasentano l’illegalità; i consulenti del lavoro aziendali lucrano sui lavoratori.

I dirigenti comunali, nonostante sappiano bene che con il prossimo bando manderanno in mezzo ad una strada gli impiegati storici, sono tutti concentrati a favorire gli interessi degli amici degli amici.

Bisogna far posto alla figlia della potente dirigente regionale Michelina Ricca, unica riconosciuta quale impiegata, ma che tutto è tranne una impiegata storica. E’ mai possibile che accadano cose del genere?

Oggi una parte delle tute gialle, avendo verificato quello che accade, ci ha detto che si arrende a questo sistema ed alza le mani in segno di resa: “Non abbiamo più la forza per difenderci perché siamo fuori dal sistema creato ad arte contro i lavoratori. Se la legalità significa dare posti ai raccomandati senza requisiti e licenziare noi dopo 20 anni e diritti riconosciuti, facciano pure. Noi non ce la facciamo più. Non siamo figli, fratelli e parenti di potenti che possono gestire a loro piacimento il proprio futuro, ma siamo orgogliosi di essere operai. Ci arrendiamo a tutti voi, assessori e dirigenti, sapete quante persone potete licenziare e sapete quante ne potete assumere. Noi aspettiamo con serenità le vostre porcate, perché abbiamo perso e sappiamo che mai nessuno si spenderà per difenderci”.