Piazza Fera: le pesanti accuse di Cgil e Cisl al Gruppo Barbieri e la manna di Palla Palla

Sull’ecomostro di piazza Fera per mesi e mesi è andata avanti una sorta di farsa. Il cantiere è stato virtualmente fermo dal mese di aprile del 2016, da quando cioè il Gruppo Barbieri non ha più avuto lo stato di avanzamento dei lavori e non ha più inteso investire lasciando gli operai al loro destino. La pantomima dell’inaugurazione di dicembre, come abbiamo scritto più volte, è stata solo funzionale ad evitare la revoca dei finanziamenti e a dare il via a quella oscenità del concerto di Capodanno.

L’opera, come sanno tutti i cosentini, era ancora tutt’altro che conclusa ma poi, grazie all’intervento di Palla Palla con i suoi salvifici milioni, in una maniera o nell’altra, tra rallentamenti mirati e altre amenità, la missione è stata compiuta.

Nel corso degli anni ci siamo occupati più volte di questa vertenza e abbiamo scritto altrettante volte che la situazione era diventata insostenibile. Ci sono stati incontri alla Direzione provinciale del Lavoro, trattative con i sindacati e tutto quello che si fa quando ci sono condizioni di crisi.

LA RABBIA DI OPERAI E SINDACATI 

vope Nell’estate 2016 però dev’essersi definitivamente rotto qualcosa in questi meccanismi di equilibrio e i sindacati Fillea Cgil e Filca Cisl hanno abbandonato ogni prudenza scrivendo una nota di fuoco nella quale annunciavano che gli operai si erano dimessi per giusta causa (non prendevano gli stipendi da 4 mesi!) presentando le lettere presso gli uffici ispettivi della direzione territoriale del lavoro. “Le motivazioni – si legge nel comunicato di Fillea Cgil e Filca Cisl – per tutte le maestranze esasperate e deluse, sono nel mancato pagamento delle ultime quattro mensilità e i mancati versamenti alla cassa edile, fermi ad ottobre 2015”.

I sindacati scrivevano anche di “una totale assenza di adempimenti contrattuali e quindi una totale assenza di rispetto delle regole, contrattuali, normative e legislative, ma soprattutto la mancanza totale di controllo da parte della stazione appaltante del Comune di Cosenza, del responsabile del procedimento e del direttore dei lavori”. Ma anche dall’inizio del cantiere e quindi non certo da oggi o da ieri di “situazioni di totale spregio nei confronti delle maestranze, tra l’altro, con finanziamenti pubblici”.

LA REPLICA DEL GRUPPO BARBIERI

piazza feragazzettaRoba che il Comune e il Gruppo Barbieri avrebbero dovuto soltanto nascondersi dalla vergogna e invece l’azienda, che ha notoriamente la faccia come una parte del corpo dove non batte mai il sole, aveva ritenuto opportuno scrivere una nota di replica invocando addirittura la legge sulla stampa…

Eccolo qui il delirio di onnipotenza del signor Barbieri e dei suoi compari.

“Innanzitutto, a dimettersi sono stati solo quattro operai e non tutti.
Nei mesi scorsi è stato raggiunto un accordo, ALLA PRESENZA DEI SINDACATI, nella sede di Confindustria con il quale ci siamo impegnati a pagare le dovute spettanze al prossimo Stato di Avanzamento dei lavori.
Siamo in attesa di poter ricevere il prossimo Sal per saldare tutto il dovuto, come da accordi, alle ditte subappaltatrici e gli altri dipendenti (oltre, ovviamente, ai quattro operai dimessisi) come da accordo sottoscritto.
Si tratta di ritardi burocratici fisiologici quando si realizzano opere pubbliche e, proprio per questo, ritenevamo che l’accordo sottoscritto (peraltro rispettato in pieno da tutte le maestranze) potesse rassicurare i lavoratori.
Non esistono, quindi, motivi ulteriori oltre a quelli enunciati e non risponde al vero, come è facilmente verificabile, che ci sia stata una sorta di “dimissioni di massa” della manodopera  cui va il nostro ringraziamento per quanto fatto sinora”.

L’AMARA VERITA’ 

Assolto al nostro obbligo, abbiamo contattato subito i sindacati Fillea Cgil e Filca Cisl per ascoltare la loro controreplica e i sindacalisti, con tutto il rispetto per gli operai, hanno allargato le braccia e ci hanno raccontato quanto sono falsi questi signori del Gruppo Barbieri, ricchi sfondati, è vero, ma anche ricchi di ignoranza e presunzione.

“Negli ultimi quattro mesi – ci hanno dichiarato i responsabili di Cgil e Cisl – erano rimasti a lavorare sul cantiere, inevitabilmente a scartamento ridotto per i mancati pagamenti, 7 operai. Quattro si sono dimessi, uno è stato licenziato la settimana scorsa per riduzione personale e, di conseguenza, sono rimasti operativi soltanto il geometra Accorace (che dev’essere un fedelissimo del “capo”, ndr) e un ragazzo… Ribadiamo in pieno tutte le accuse formulate al Gruppo Barbieri e aggiungiamo che non ha rispettato gli impegni presi neanche con gli operai dei subappalti”. 

Questa è un’altra testimonianza dello scenario che ha fatto da sfondo al grande affare di piazza Fera prima dell’arrivo della manna di Palla Palla ovvero dei suoi soldi dirottati sul cantiere di piazza Fera dal cantiere di Lorica. A futura memoria.