Emergenza virus? Nella Calabria di Jole vengono prima i (loro) soldi

Lo avevamo scritto: Jole sarà costretta ad usare tutto il tempo a sua disposizione, fino all’ultimo secondo, prima di trovare la quadra per formare la sua tanto attesa squadra di governo. Lo dicevamo: mettere d’accordo tanti cani all’osso, sarà complicato per Jole. Con molta probabilità, visto anche il mancato incontro tra Jole, Meloni e Salvini, di spartizioni, fette di torte e bottino, se ne riparlerà dopo il primo Consiglio Regionale convocato per il 9 marzo.

A nulla sono valsi gli scellerati tentativi di Jole di accelerare la formazione della giunta, vedi la “sparata” di Ultimo, perché i nodi, quando hai a che fare con marpioni politici intrallazzi a certi livelli, vengono sempre al pettine. Non può essere altrimenti. Infatti chi l’ha sostenuta, vedi Creazzo (e non solo) e i voti della ‘ndrangheta, ha un solo obiettivo: garantirsi la giusta fetta di torta e riempirsi le tasche il più possibile, di dotare la Calabria di una giunta seria, onesta e competente, non gliene frega niente a nessuno. E tutto il chiacchiericcio che gira attorno alle guerre intestine che in queste ore si stanno miseramente consumando all’interno di tutti i partiti che formano la coalizione che ha sostenuto Jole, conferma l’andazzo: l’accordo “sul prezzo” tra Jole e i boss politici, ancora non è stato trovato.

Niente di nuovo, tutto prevedibile. Del resto chi sono, e quali sono le qualità dei personaggi in lotta tra di loro per accaparrarsi la fetta di torta più grande, li consociamo tutti e la loro avidità e sete di potere non la scopriamo oggi.

In piena emergenza “coronavirus” e a 40 giorni dal voto, ancora la Calabria non ha il suo “Governo”. E questo la dice lunga sulla serietà degli eletti, Jole in testa. Non gliene frega niente della necessità di organizzare il prima possibile tutto ciò che serve per prevenire e magari affrontare l’emergenza “virus”. Tanto loro hanno le loro cliniche private dove, eventualmente, curarsi; di fare pressione sul governo, per organizzare al meglio, magari sostenendo il personale medico impegnato in prima linea con “materiale” e “rinforzi” la sanità calabrese (da secoli commissariata), non gli passa manco per l’anticamera del cervello. Eppure in un momento come questo ci si aspetterebbe dalla politica serietà e senso di responsabilità, specie quando c’è in gioco la salute pubblica. Una sensibilità che, come tutti sapete, non appartiene ai politici calabresi, la cui unica preoccupazione non è il virus, ma come rimpinguare il loro conto corrente e quello degli amici degli amici. Altrimenti avrebbero messo da parte ogni diatriba, e varato subito una giunta per far fronte all’emergenza sanitaria, ma soprattutto per far fronte all’emergenza economica, già in crisi di suo, che ne deriva e che rischia veramente, questa volta, di travolgerci.

A pretendere la fetta di torta più grande, e a scannarsi al proprio interno per chi dovrà gestirla, due partiti in particolare: la Lega e Fratelli d’Italia, quelli che più degli altri si sono “mbruscinati” con la ‘ndrangheta, come dicono le inchieste in corso. La Lega non si accontenta di un solo assessorato e pretende di più, mentre all’interno di Fratelli d’Italia –  checchè ne dica la Meloni che oggi fa la finta preoccupata, senza aver mai pronunciato una sola parola sulle imbarazzanti candidature calabresi che in tanti le aveano segnalato – è in corso un vero e proprio scontro tra Luca Morrone proprietario di diverse cliniche private, e Fausto Orsomarso. Morrone vuole fare l’assessore per meglio gestire i suoi affari, ma la nomina spetterebbe a Orsomarso così come da accordi preelettorali. Ma i tanti voti ricevuti da Morrone, hanno di fatto cambiato le carte in tavola. Ora pretende di più, il solo ruolo di consigliere gli va stretto. E fino a che la guerra tra i due non troverà soluzione, la Calabria resterà senza un governo. Come potete capire tutti dell’emergenza economica e sanitaria, non gliene frega niente. Si scannano tra di loro per meri interessi privati. Non hanno nessun senso di responsabilità e della salute pubblica se ne fottono. Prima viene il loro portafoglio e poi tutto il resto.

Questa è la situazione in Calabria ai tempi del coronavirus. Neanche questa emergenza è riuscita a tirare fuori dai politici, come Morrone o Orsomarso, o quelli della Lega, un briciolo di umanità che gli facesse dire, almeno per una volta, mettiamo tutto da parte e mettiamoci a disposizione dei cittadini… macchè… l’unica cosa che sanno fare è quella di mettersi a disposizione sì, ma del solito padrino.