Ex Novelli, il giudice reintegra l’impiegato sindacalista licenziato da iGreco

Ex Novelli, giudice reintegra impiegato sindacalista Rsa della Cisl licenziato per messaggio Whatsapp. Era stato messo alla porta 13 mesi fa da iGreco, oggi la sentenza del tribunale di Spoleto: «Fatta giustizia»

di Chiara Fabrizi

Reintegrato con sentenza del tribunale di Spoleto, l’impiegato sindacalista della ex Novelli licenziato da iGreco a causa di un messaggio Whatsapp. La vicenda risale a oltre un anno fa quando, il lavoratore dell’industria alimentare in crisi inviò in una chat di gruppo Whatsapp un lungo intervento ai colleghi iscritti alla Fai Cisl, di cui è rappresentate. Nel testo c’era anche un epiteto indirizzato ai vertici della nuova proprietà del glorioso Gruppo, ossia alla famiglia calabrese dei Greco che con Alimentitaliani nel dicembre 2016 rilevò al prezzo simbolico di un euro tutti gli asset della Novelli per poi fallire dodici mesi dopo.

Il messaggio, in circostanze poco chiare, arrivò sul tavolo della famiglia Greco che reagì, prima, sospendendo per alcuni giorni l’impiegato agricolo in organico a Fattorie Novelli e, poi, licenziandolo. La Fai-Cisl, rappresentata dall’avvocato Alessandro Borscia, ha naturalmente impugnato il provvedimento davanti al giudice del lavoro del tribunale di Spoleto che giovedì ha emesso la sentenza, dando ragione al sindacato, reintegrando il lavoratore e riconoscendogli un’indennità per i mesi non lavorati.

«Con la sentenza otteniamo un successo pieno, perché – spiega Borscia – il giudice ha riconosciuto come come il dipendente sindacalista, utilizzando quel termine seppur duro e colorito, abbia agito nella continenza del diritto di critica sindacale». Molto soddisfatto, naturalmente, anche il lavoratore che ha partecipato alle due udienze del procedimento, ma soddisfatto è anche il sindacato.

«Abbiamo sempre ritenuto che fosse un licenziamento illegittimo e oggi – commenta il segretario territoriale Fai-Cisl Loreto Fioretti – è una grandissima soddisfazione aver ottenuto giustizia col reintegro del dipendente, che è rimasto per tredici mesi fuori dall’azienda con due figli a carico, affrontando quindi un periodo molto duro. Ora rientra in azienda e proseguirà il suo impegno sindacale, per dare il suo contributo in questa fase determinante per il futuro delle produzioni alimentari».