Fagnano. Il Comune dispone tagli boschivi per fare cassa: i cittadini si ribellano

In quanto cittadini di Fagnano Castello (Cs) intendiamo difendere il nostro patrimonio forestale, messo in pericolo dagli interessi economici dell’attuale giunta comunale. Abbiamo appreso che il comune, in data 15 giugno 2020, ha approvato il “Progetto esecutivo per rimodulazione dell’intervento di miglioramento forestale in fustaia mista a prevalenza di latifoglie da realizzarsi in Loc. Pietra Bianca – Serra Cavallo in agro del Comune di Fagnano Castello” (http://albofagnanocastello.asmenet.it/allegati.php?id_doc=15180639&sez=10&data1=15%2F06%2F2020&data2=30%2F06%2F2020&fbclid=IwAR2rO-dqVG0uEiwVijlf9pyTU5Nu8UfGeGUa36qcjcSjYSJLkpSbxABvf0I).

È bene precisare che il comune di Fagnano Castello dispone di un ingente patrimonio forestale «rispetto al quale – si legge nella delibera del 15 giugno scorso –  ha inteso avviare un percorso di panificazione, razionalizzazione e miglioramento… affidando alla Soc. Coop. GeaForest, con sede in Longobucco (CS)… l’incarico per la redazione del Piano di Gestione Forestale (P.G.F.) delle proprietà silvopastorali da finanziarsi attraverso la concessione del contributo regionale e/o con gli introiti dei tagli boschivi che l’Ente ha in programma… e in prosieguo alla convenzione già in essere con la Soc. Coop. GeaForest, è stato affidato alla stessa l’incarico per i servizi tecnici di progettazione e direzione lavori per i tagli boschivi da realizzarsi alla Loc. Pietra Bianca – Serra Cavallo in agro del Comune di Fagnano Castello… ed è stata individuata un’unità colturale (fustaia mista a prevalenza di latifoglie) da sottoporre a taglio avente una superficie di intervento pari a 75,00 ettari».

Ciò che il comune definisce “intervento di miglioramento forestale” non è altro che un taglio boschivo pianificato su un’area di 75 ettari, un primo taglio precisiamo, visto che, se si continua a leggere la delibera, si apprende che si tratta di “una prima area da sottoporre a taglio”. Destano preoccupazione, dunque, l’estensione e la qualità dei tagli programmati insieme alla tempistica che stride con la stagione silvana.

La Giunta, inoltre, sulla base della progettazione esecutiva redatta dalla Soc. Coop. GeaForest, dalla quale emergeva un valore di macchiatico da porre a base d’asta pari a circa € 259.000, rimodulata a € 228.870, ha dato atto che il progetto esecutivo, rimodulato sulla scorta delle richieste della Regione Calabria, individua una prima area da sottoporre a taglio, costituita essenzialmente da una fustaia a prevalenza di latifoglie, nello specifico Faggio, Cerro ed Ontano, disponendo che, a definizione delle necessarie autorizzazioni, si proceda a bandire apposita procedura ad evidenza pubblica per la vendita del materiale legnoso retraibile.

È necessario, ora, dare anche una definizione di fustaia, sperando che la Giunta ne sia a conoscenza: “Le fustaie sono boschi d’alto fusto tagliati a intervalli di almeno 40/100 anni, in modo tale che possano rinnovarsi con la nascita di nuove piantine (plantule)”

Riteniamo che tutto ciò sia improponibile, non si può/deve far cassa abbattendo un patrimonio di tutti che finirà col creare danni all’ambiente e alla salute dei residenti. Siamo convinti assertori che il sistema bosco vada tutelato e preservato nella sua interezza attraverso una gestione forestale sostenibile che sappia valorizzare la molteplicità delle sue funzioni, garantendo, attraverso un utilizzo adeguato della sua biodiversità, vitalità e potenzialità, in modo che possa adempiere alle sue funzioni ecologiche, economiche, sociali e paesaggistiche. Esprimiamo il nostro disappunto per qualsiasi proposta di taglio in deroga alla normativa di settore, perché il bosco è un bene comune e come tale deve essere tutelato e non usato come mezzo per fare cassa o peggio ancora per riequilibrare bilanci in sofferenza.

Faremo sentire la nostra voce tramite le organizzazioni che tutelano i patrimoni naturali, alle quali chiederemo di vigilare circa il rispetto delle normative in materia e soprattutto sulla correttezza delle procedure, affinché, se opportuno, si pongano in essere tutti gli strumenti per individuare eventuali responsabilità a tutti i livelli. Diciamo basta al taglio indiscriminato degli alberi, abbiamo bisogno di ossigeno e di natura, non di entrate economiche che servono soprattutto a finanziare feste e sagre. Tuteliamo i nostri boschi se non vogliamo la distruzione del pianeta.

Lettera firmata