Ferrovie della Calabria. Aristide Vercillo esce dalla porta e rientra dalla finestra: il concorso truccato e la farsa di Palazzo Salfi

Fresca fresca – andata in porto il 12 aprile – è arrivata dal ventre delle Ferrovie della Calabria la lieta novella, peraltro già attesa come da scontato copione. Il signor Aristide Vercillo Martino, già amministratore unico prima di Ferraro e reduce da un anno di “consulenza”, adesso vince il concorso per dirigente regionale nei generosi ranghi delle Ferrovie calabresi con contratto assicurato per 5 anni. In maniera tale da chiudere il cerchio, visto e considerato che la sua guida effettiva si era “limitata” a poco più di un anno causa l’esigenza di mettere a capo della baracca il rampollo dei boss Di Puppo e ormai nel cerchio magico degli Occhiuto. Un “risarcimento” da manuale, che ci dà la possibilità di ripercorrere il cammino del faccendiere cosentino così gradito alla malapolitica.

A ottobre 2019, in concomitanza con la certificazione del fallimento del Comune di Cosenza per intervenuto dissesto finanziario, stavamo pubblicando atti e argomentando fatti sugli “amici degli amici” del sindaco Mario Occhiuto, perché ritenevamo e riteniamo ancora necessario far conoscere alla gente come in tutti questi anni siamo stati, nostro malgrado, “costretti” a stipendiare le centinaia di persone inserite all’interno del “sistema Occhiuto”.

Ebbene, questa attività, per noi molto impegnativa, per la magistratura dovrebbe essere “normale routine”, e non dovremmo essere noi a far emergere delle macroscopiche anomalie contabili e tecniche come quelle di un dirigente (Converso) che “liquida somme alla moglie” (in pieno conflitto di interessi) o un consulente della scuderia di Potestio (l’ingegnere Reda) che viene liquidato per un incarico con una determina che parla di un incarico diverso, o “l’ufficio fantasma” che, a seconda delle amicizie, si trasferisce di palazzo e liquida la signora Lampadina (al secolo Francesca Rosa Morelli) con uno stipendio d’oro.

Soprattutto un vero e proprio esercito di ex dipendenti del cazzaro che non lavorano più allo studio professionale a Palazzo Salfisemplicemente perché era pignorato con la  seduta di vendita in programma per il 21 novembre 2019, prezzo a base d’asta € 683.720,00, cosi come risulta dal fascicolo, nr. Procedura 34/2015, delle Esecuzioni immobiliari e facilmente verificabile dal link https://www.asteannunci.it/aste/cerca?comune=D086&cap=&indirizzo=&tipologia=0&tipologia_dettaglio=0&limit=10&orderby=&tribunale_form=200&prezzo_da=&prezzo_a=&data_vendita=&tipo_procedura=0&rge=34&rge_anno=2015&quota=&codice=&limit_xs=10&orderby_xs=

E allora l’idea di “trasferire” i dipendenti da Palazzo Salfi a Palazzo dei Bruzi e metterli sul libro paga del Comune e quindi di tutti noi, è stata una “costrizione” del truffatore cosentino più incallito di sempre… pensate cosa avrebbe significato avere altre decine di creditori fuori dalla porta, è stato molto più semplice invece beneficiare tutta questa gente di centinaia di determine e “accontentarla” per pagare il suo silenzio!

Un vero e proprio “sistema Occhiuto”, che in tutti questi anni  ha “confezionato” migliaia di consulenze a casa di qualcuno o negli studi professionali di esimi avvocati, commercialisti e ingegneri, per regalie e incarichi agli “amici degli amici”. Solo una mente criminale poteva pensare e progettare un sistema clientelare cosi sopraffino tanto da produrre risultati elettorali e consenso clientelare con un potenziale così alto tanto da far “mangiare” sempre gli stessi e soprattutto senza che la magistratura sia mai intervenuta seriamente. E non è finita qui. Andiamo avanti nel raccontarvi come Cosenza viene sistematicamente saccheggiata dal “sistema Occhiuto”.

Pierluigi Pisani

Il caso dei “Professionisti associati Pisani e Vercillo”, al secolo Pierluigi Pisani e Aristide Vercillo, dottori commercialisti, è emblematico. Sono consulenti al Comune di Cosenza da anni con decine di determine e migliaia di euro intascati per attività che potevano benissimo svolgere i dipendenti dell’Ufficio Ragioneria del Comune di Cosenza, ma che invece sono state esternalizzate “ad arte” da Luciano Vigna, già assessore e vicesindaco e poi consulente (a nonna) del sindaco anche se sedeva sempre nel suo ufficio al secondo piano di Palazzo dei Bruzi.

Pierluigi Pisani e Aristide Vercillo sono vecchie conoscenze del sindaco e di Vigna, ma soprattutto fanno parte della “scuderia” di Orsomarso che a quei tempi faceva finta di essere in “conflitto” con il cazzaro, ma sotto sotto gli faceva approvare l’assestamento di bilancio dai suoi scagnozzi e gli prometteva “appoggio” per le Regionali.

Prendiamo ad esempio le determine n. 2108 del 11/10/2012, 1925 del 19/08/2013, 3276 del 31/12/2013, 3103 del 11/12/2014, 3422 del 31/12/2014, 2239 del 04/09/2015, 2908 del 25/11/2015, 408 del 03/03/2016, 2267 del 07/11/2016 e 1045 del 19/05/2017, oppure le più recenti 1015/2018 dove gli viene “affidata l’assistenza contabile, consulenza e assistenza fiscale per il corretto adempimento degli obblighi fiscali con particolare riferimento alla contabilità IVA, all’esame e alla registrazione dei documenti fiscali ai fini IVA; – Ricorsi tributari; – Incontri in prossimità delle scadenze fiscali”, tutte attività che potrebbero tranquillamente svolgere gli impiegati del Settore Bilancio del Comune, ma che invece si vedono passare mandati di pagamento di 36.000 euro. Roba da starsene a casa senza fare niente.

Le ultime determine, come la n. 967/2019 pubblicata il 01/04/2019, le ha firmate Giuseppe “uomo-zainetto” Nardi che conosce bene Aristide Vercillo, essendo stato insieme a lui nel collegio “sindacale” della Società Multiservizi, poi frettolosamente mandata in liquidazione da Occhiuto al suo insediamento nel 2011 e aver licenziato sei padri di famiglia. Della serie: “non cambierà nulla per i cittadini”.

Ma soprattutto le decine di determine a favore degli esimi “Professionisti associati Pisani e Vercillo”, vengono fatte con l’assenso colpevole del sindaco Mario Occhiuto, che deve ai “Professionisti associati Pisani e Vercillo” tanto, non solo in termini di ringraziamento del “duro lavoro” che stanno conducendo, ma di altro ancora… Il caso dei “Professionisti associati Pisani e Vercillo”, infatti si infittisce nel momento in cui leggiamo meglio la scheda nel “dettaglio” della vendita giudiziaria di Palazzo Salfi. E infatti balza subito agli occhi una anomalia: sul nominativo del Custode Giudiziario del “bene” è indicato il dottore Pisani Pierluigi.

Si, avete capito bene! Il consulente di Mario Occhiuto (da 7 anni) pagato con decine di migliaia di euro, è lo stesso “Custode Giudiziario” dello studio di Palazzo Salfi che sarebbe stato messo in vendita all’asta neanche dieci giorni dopo… 

Lo stesso custode giudiziario avrebbe dovuto “svolgere la sorveglianza sullo stato dell’immobile onde evitare pericoli di danni a terzi o danneggiamenti”. Ebbene, ci risulta che lo studio sia stato frequentato da “estranei” e c’è chi giura di aver visto anche la sagoma sempre più gonfia e grottesca di Mario Occhiuto, che poi è quello che paga il consulente.

Intanto, per non saper né leggere e né scrivere, come dicono quelli bravi, vi diamo conto della determina di liquidazione a favore dei Professionisti associati di cui sopra. L’importo è di 9 mila euro ma non è quello che ci interessa. Vorremmo che i cosentini capissero che il 22 ottobre 2019, a pochi giorni dalla dichiarazione ufficiale di dissesto del Comune di Cosenza, il cazzaro ha fatto firmare in fratta e furia ad uno dei dirigenti che dovrà andar via dopo il consiglio comunale di inizio novembre (Giuseppe uomo-zainetto Nardi) questa fruttuosa determina, che alla fine paghiamo noi cosentini. Mentre le stelle – come al solito – stanno a guardare… E a Palazzo Salfi c’è sempre la banda di Occhiuto che comanda.

Ma torniamo ad Aristide Vercillo e alla sua scalata alle Ferrovie della Calabria.

Quando “qualcuno” si è preso la briga di comunicare ad Aristide Vercillo Martino che non sarebbe potuto più rimanere al comando delle Ferrovie della Calabria dopo “appena” un anno e qualche mese non ci è sicuramente andato da solo. E in ogni caso non a mani vuote. Pronto, nell’altra tasca, un assegno circolare di 108mila euro oltre Iva e C.P. (sempre da Ferrovie della Calabria s.r.l.) per una «consulenza tecnica nell’ambito dei rapporti industriali, con la Regione Calabria, con il ministero dei Trasporti, con l’area infrastrutture, investimenti e manutenzioni, verifica in materia di privacy…» più altre supercazzole del genere. Affidamento naturalmente diretto, hai visto mai, per la durata di un anno. A parziale “risarcimento” del danno subito per l’urgenza di nominare Ernesto Ferraro in quota Occhiuto e Posteraro ma anche… Di Puppo (i boss di Rende, dei quali Ferraro è parente diretto, lo sanno anche le pietre a Cosenza e Rende).

È lui il nuovo amministratore unico delle Ferrovie della Calabria, almeno sulla carta. Viene da Amaco, il caravanserraglio ormai fallito come tutte le cose sulle quali mettono mano gli Occhiuto e i loro scagnozzi. Il “giardino di casa” di Robertino il parassita e Mario il cazzaro, che ci hanno piazzato per anni Paolo Posteraro, figlio di papà del grande boiardo di stato pieno di soldi, che ha generosamente finanziato anche la “vigna” (nel senso letterale di cantina…) di Robertino per un totale di circa 3 milioni e mezzo, mica pizze e fichi.

C’è chi giura che in fondo dovrebbe essere proprio lui, Paolo Posteraro, il vero amministratore delle Ferrovie della Calabria ma non poteva risultare sulle carte, perché aveva ancora rapporti e consulenze con Amaco. Ma le Ferrovie, si sa, sono generose quando si tratta di “talenti” e così per Paolo Posteraro, è uscita fuori un’altra consulenza da 120mila euro più Iva e C.P. Per un anno pure questa. Doveva occuparsi, per conto di Ferrovie della Calabria, di «consulenza amministrativa in affari generali, amministrazione e finanza, patrim onio, area legale, risorse umane, comunicazione e (addirittura!) di rappporti con la stampa». Ma – ahilui – l’anno è finito, l’Amaco è fallita e Nicola Adamo travestito da Franz è stato costretto a metterci un altro e Paolino il rampollino s’è trovato improvvisamente “scoperto”. E così tomo tomo cacchio cacchio, Robertino/a l’ha piazzato da “segretario particolare” della sua attuale compagna, la deputata siciliana Matilde Siracusano (https://www.iacchite.blog/calabria-trasporti-e-massomafia-la-sai-lultima-di-posteraro-e-anche-segretario-particolare-della-compagna-di-robertino-a/).

A questo punto, per chiudere il cerchio mancava ancora un tassello: il “risarcimento finale” per Aristide Vercillo Martino. Ed ecco che è uscito fuori il concorso per dirigente che gli fornirà “benzina” per 5 anni. Così finalmente starà zitto e non romperà più i “coglioncini” a Robertino/a. Avete capito come funziona il potere ai tempi degli Occhiuto?