Ferrovie della Calabria, eppur si muove. Quando il Sul sconfessava i vertici: “Noi siamo contro la cessione dei contratti: che fa la Regione?”

COMUNICATO STAMPA SULT (SINDACATO UNITARIO LAVORATORI TRASPORTI) del 24 febbraio 2023

Spett. Iacchité.

Abbiamo avuto modo di leggere sul vostro blog un articolo riguardante la società Ferrovie della Calabria S.r.l in merito alle procedure da essa adottate per le cessioni di contratti come previso dal RD 148/1931 intitolato “Alle Ferrovie della Calabria posti lavoro in vendita: ecco le tariffe” (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-alle-ferrovie-della-calabria-posti-di-lavoro-in-vendita-ecco-le-tariffe/).

Nell’articolo si riporta, erroneamente, che tutte le organizzazioni sindacali presenti in azienda, sono corresponsabili e  in “combutta” con il management aziendale poiché tacciono e quindi, consentono con il loro comportamento omertoso, di praticare quella che viene definita una “schifezza”.

Teniamo a precisare che la scrivente Organizzazione sindacale SUL/Trasporti non solo non ha sottoscritto il verbale di accordo dove si impegnava la Società Ferrovie della Calabria a modificare una precedente Delibera che consentiva la cessione di contratto solo tra Società di trasporto a totale partecipazione pubblica, ma ha, ripetutamente, posto all’attenzione dell’Amministratore Unico attuale e a quello precedente, come tali procedure contrastino, a nostro parere, con  i principi di cui  all’art 19 del D.lgs. 175/2016 e all’art. 35 comma 3 del D.lgs. 165/2001.

Principi che obbligano le aziende a controllo pubblico come, appunto, Ferrovie della Calabria, a procedure pubbliche, trasparenti e imparziali in caso di assunzione di personale.

È pacifico quindi, che la cessione di un contratto dovrebbe essere consentita, per estensione del principio, solo tra aziende che, a prescindere dalla proprietà, applicano criteri simili a quelli della Società Ferrovie della Calabria.

C’è da osservare, inoltre, come la Delibera adottata nell’ottobre 2021 che consente la cessione del contratto in base all’art. 20 del RD 148/1931 non esclude comunque che la possibilità di cedere un contratto debba avvenire tra aziende che applicano procedure pubbliche, trasparenti e imparziali in caso di selezione del personale come stabilito dai D.lgs. richiamati anche perché da pochi mesi, grazie al cambio dello Statuto societario, la Società Ferrovie della Calabria è una società in House providing e quindi, soggetta al Controllo analogo da parte della Regione Calabria.

Un fatto molto rilevante poiché con il cambio di Statuto, Ferrovie della Calabria è direttamente gestita dall’Ente pubblico per cui le cessioni di contratto diventano, in sostanza, assunzioni regionali come hanno fatto rilevare alcuni giuristi e così come confermato dalla magistratura quando è stata chiamata a pronunciarsi in merito allo stato giuridico del personale dipendente delle società in House providing.

Ciò premesso, se nella gestione delle cessioni di contratto sono stati commessi illeciti amministrativi o penali, come si lascia intendere nell’articolo, riteniamo sia doveroso da parte vostra inviare presso le autorità competenti i documenti al fine di accertare la sussistenza dei reati anche a tutela della FdC, essendo essa un’azienda interamente pubblica, e, soprattutto, di quei lavoratori che hanno solo utilizzato quanto permesso dai D.lgs. più volte richiamati.

Sicuri che la presente avrà lo stesso spazio riservato alla lettera pubblicata, si coglie l’occasione per porgere i più cordiali saluti.

Fin qui il sindacato SUL/Trasporti nel suo comunicato del 24-2-2023. Che ci ha pensato un po’ ma finalmente ha deciso si staccarsi dall’omertà dei sindacati confederali venduti al potere. Per quanto riguarda l’interessamento delle autorità competenti, facevamo sommessamente notare che da anni ormai scriviamo in tutte le salse che l’amministratore unico delle Ferrovie della Calabria oltre ad essere stretto congiunto di alcuni famigerati boss cosentini (la famiglia Di Puppo) ha dato il via libera a una serie di impressionanti illegalità ma nessuno interviene. Oggi pare che la magistratura si sia svegliata. Che dire? Meglio tardi che mai. (g. c.)